Da qualche tempo sulla mia scrivania staziona una volpe. Un’amica furba che mi aiuta a superare le mie risapute ingenuità. L’altra sera l’ho portata a fare una passeggiata in via Torino. Tutto ad un tratto la mia volpe mi chiede come mai ci siano in tutta via Torino moltissime serrande abbassate. «Almeno due ristoranti hanno chiuso i battenti negli ultimi tempi. Poi ci sono negozi che sono spariti. Da poco in città è scomparsa anche la rivendita di filati». «Ma che te ne importa a te dei filati – chiedo alla mia volpe – Hai forse la passione per il cucito». «Io no, ma magari in città c’è chi ha bisogno di cerniere e bottoni – mi incalza la volpe – Però abbiamo due centri scommesse in città. E tu non fai niente? – continua a sgridarmi la volpe – Vestiti per taglie XXL non se ne possono comprare e ancora i ristoranti. Provate a voler mangiare un panino dopo le 19,30. Poi via San Giovanni è un ecatombe per il commercio. Un ristorante chiuso da anni e serrande mai aperte. Ma in questa città c’è un assessorato al commercio? Una politica di aiuto al tessuto di categoria? Una associazione commercianti?» Oddio mi sa che la serranda resterà chiusa.