CENTRO – Si è spento la settimana scorsa Natalino Trinchero, sindacalista, uomo politico e amministratore trofarellese. Natalino Trinchero, classe 1938, era nato il 2 aprile. «E’ stato un sindacalista della CGIL. Si occupò all’interno del sindacato prevalentemente di trasporti, ma spesso lo si vedeva al fianco degli operai delle fabbriche in crisi della zona e della provincia di Torino» racconta Marco Cavaletto che con lui era stato militante del PCI. «Lavorò come operaio alla EMANUEL, fabbrica torinese di impianti di sollevamento che chiuse lo stabilimento nel 1974. Natalino nel 1972 venne assunto in qualità di funzionario alla FIOM CGIL di Torino, responsabile della zona Mirafiori – integra Gianni Ruggieri – Successivamente divenne segretario della FIOM di Collegno, poi della C.G.I.L. CONFEDERALE, responsabile IVECO per la FIOM, ed anche responsabile del sindacato FERROVIERI sempre della CGIL. Durante il periodo in cui lavorò in CGIL si trasferì a Trofarello nel 1971 impegnandosi nella politica locale in qualità di consigliere. Nel 1980 come volontario si recò a Napoli nelle zone terremotate. Nella giunta Cortassa (1997 – 2001) è stato assessore con delega al lavoro, unità produttive e trasporti. Successivamente divenne membro del direttivo SPI CGIL di Moncalieri» continua Ruggieri. «Con lui le amministrazioni social comuniste di Trofarello della fine degli anni ‘70 ed inizio degli anni ‘80 avevano avviato, anche in collaborazione con l’Amministrazione del comune di Chieri, le lotte per evitare la chiusura del cosiddetto ramo secco delle Ferrovie dello Stato “Trofarello – Chieri”, oppure per l’abbattimento del casello sulla tangenziale che, con la sua presenza a pagamento, faceva crescere a dismisura il traffico nel centro di Trofarello – aggiunge Marco Cavaletto – Iscritto al Partito Comunista Italiano, dopo la breve stagione all’interno del PSIUP (che si sciolse dopo le elezioni del 1972) Natalino si prodigò nelle battaglie del suo sindacato in tutta la provincia di Torino; nella nostra zona lo ricordiamo tra i promotori insieme con Pro Natura nella battaglia contro il casello sulla tangenziale, che scaturì persino con una marcia da Trofarello a Moncalieri; alcune centinaia di persone si mobilitarono e lungo la “statale” in un sabato pomeriggio si snodò un corteo che, occupando la sede stradale, di fatto bloccò il traffico tra Testona e Trofarello per alcune ore. A Moncalieri si trovò spesso al fianco dei lavoratori delle Fonderie Limone (già, proprio dove oggi c’è il teatro) che combattevano contro la chiusura dello stabilimento senza alcuna salvaguardia per i lavoratori, tra cui molti anziani. Natalino si adoperò molto anche nella politica locale. Oltre alle questioni legate al trasporto si adoperò molto nel sociale. Nel 1997 venne eletto nella lista dei democratici e progressisti (evoluzione di Proposta) guidata da Adriana Cortassa che lo nominò assessore, incarico che mantenne per tutto il mandato». «Nel 2012 si trasferisce con la moglie Gabriella a Torino – continua nel suo ricordo Gianni Ruggieri – Da qualche tempo le sue condizioni di salute erano peggiorate e nel dicembre 2018 viene ricoverato all’ospedale Molinette, successivamente trasferito presso l’hospice “Valletta” di via Farinelli. Per suo espresso desiderio la funzione funebre si terrà con rito civile». «Natalino era persona spiritosa, intelligente ed anche colta. Basava la sua azione, oltre che sull’esperienza, anche sulla lettura di molti libri e documenti. Fu lui che durante una conferenza operaia del PCI che si svolgeva al Teatro Nuovo portò al tavolo della presidenza una lettera di insoddisfazione su come veniva gestito il partito nei confronti delle periferie (oggi si sarebbe detto dell’area metropolitana) – continua Cavaletto – Enrico Berlinguer lo ringraziò personalmente per l’interesse che animava la sua azione e nemmeno una settimana dopo il segretario della federazione comunista era a Trofarello nella sede del PCI in via Duca degli Abruzzi 10 a discutere con i compagni sulla situazione dell’area metropolitana torinese. Ma più di tutti vorrei sottolineare l’aspetto umano – conclude Cavaletto nel suo ricordo – A Trofarello aveva una grande cerchia di amici: con alcuni di loro partecipava a grandi battute di raccolta di funghi nelle montagne sopra Mondovì. Proprio in uno di questi luoghi Natalino con Gabriella, me e mia moglie Enza, Giuseppe Gatti e Fiorentina, Rino Bonariva e Giulia, aveva stabilito una piccola residenza estiva proprio per poter, alle prime luci dell’alba, inerpicarsi lungo i sentieri alla caccia di funghi». «Era un uomo buono, sempre dalla parte degli ultimi – ricorda Adriana Cortassa di cui Trinchero fu assessore con numerose deleghe tra cui lavoro, industria, artigianato, commercio, agricoltura, viabilità, trasporti e sport – È sempre stato animato da forti ideali di giustizia e si è speso attivamente per i deboli, i bisognosi, gli indigenti».