Continua l’avventura di Coach Nicolò Allisiardi nello staff tecnico dei Leopardi!
Il giovane allenatore trofarellese di ventidue anni, dopo una stagione positiva tra Serie D, come assistente, e Under 13 Elite come capo allenatore viene riconfermato senza esitazioni nei quadri tecnici arancioni che lo hanno visto nascere e crescere come allenatore.
Lo aspetta una stagione ricca di sfide, ancora al fianco di coach Bronzin in Serie D e in Under 20 come Capo Allenatore, per tracciare un filo diretto tra l’ultimo step del settore giovanile arancio-nero ed una Prima Squadra che avrà tra i suoi protagonisti sicuramente tanti giovani.
Oltre al lavoro sul campo, Nicolò è confermato come Responsabile Comunicazione, un settore vitale del progetto BEA Leopardi che sta ottenendo ottimi risultati.
Abbiamo approfittato dell’occasione per porre qualche domanda a Coach Allisiardi:
Coach, domanda di rito: un bilancio della scorsa stagione? “È stata una stagione di crescita. Per BEA, perchè ha ottenuto sul campo risultati sempre migliori e mai arrivati in questa zona; penso all’Under 18 Elite alla fase Top, alla Serie D per la prima volta ai Play-Off di categoria, ma anche agli Juniores quarti in Italia. Per i ragazzi che ho seguito come capo allenatore, perchè nonostante una stagione un po sfortunata, con un’infinità di infortuni che ne hanno minato il raggiungimento di risultati sicuramente alla portata , sono stati bravi a lavorare ogni giorno in palestra e, secondo me, a migliorare in maniera esponenziale rispetto all’inizio della stagione. Ma crescita anche e soprattutto per me, perchè per la prima volta mi sono ritrovato da un lato a dovermi confrontare con il mondo senior, e dall’altro ho avuto l’onore e l’onere di essere capo allenatore di un gruppo, confrontandomi quotidianamente con le problematiche e le sfide che ne conseguono e raccogliendo, da chi mi ha aiutato, dallo studio, e dagli stessi ragazzi, tanti spunti di miglioramento.” Ora ti attende una stagione probabilmente diversa, quali sono le tue prospettive? “Sì, sicuramente essere il capo allenatore del gruppo Under 20 sarà una sfida tanto stimolante quanto impegnativa. Dall’Under 13 è sicuramente un bel salto, ma l’esperienza in Prima Squadra, che sarà legata in maniera viscerale con l’Under 20, sarà una buona base per fare bene e crescere ancora. Sarà un gruppo dalle ottime potenzialità: sicuramente proveremo a raggiungere traguardi importanti, ma l’obiettivo principale è lo sviluppo ed il miglioramento dei ragazzi e su quello proverò a concentrarmi.” Lo abbiamo già chiesto a coach Bronzin e lo chiediamo anche a te: cos’è per te BEA? “Lo avete chiesto a Silvio e mi spiace in qualche maniera copiarlo, ma anche io devo rispondere che per me BEA è una famiglia. Una famiglia in cui sono arrivato a diciassette anni e che mi ha fatto prima vivere al meglio la mia voglia di giocare a basket, e parallelamente offerto la possibilità di iniziare a cimentarmi in panchina. Una famiglia che mi ha permesso di nascere e crescere come allenatore, che continua ad aver fiducia in me ed affidarmi responsabilità importanti nonostante i miei ventidue anni, cosa sicuramente non scontata e non dovuta. Una famiglia per chi c’è dentro ma anche, a mio modo di vedere, una realtà emergente che si sta ritagliando un ruolo sempre più importante nel panorama cestistico piemontese forse anche grazie al clima positivo che si respiràa all’interno.”