CENTRO – Un pasticcio senza precedenti come quelli in cui si imbattono i trofarellesi ogni volta che hanno a che fare con le urne. Protagonista è il vicesindaco, professore e vicepreside Maurizio Tomeo che si è candidato con una candidatura di servizio con lo scudo crociato “Noi con l’Italia”, la cosiddetta “quarta gamba” del centrodestra con il candidato di punta all’uninominale Roberto Rosso. Ma la candidatura appare scaduta in quanto trattavasi di sola candidatura supplente. Purtroppo per lui, per le conseguenze mediatiche cha ha avuto la questione, la macchina politica non si è fermata e su tutto il territorio comunale, e non solo, sono comparsi volantini a firma del “candidato non candidato” Tomeo. Volantini che invitavano i cittadini a votarlo. L’anomalia diventa subito un caso nazionale tanto che le vicende trofarellesi finiscono sulla prima pagina del quotidiano “Il Fatto Quotidiano”. Il Movimento 5 Stelle, che a Trofarello presenta Alice Dimonte, salta su tutte le furie e denuncia il caso. «Sono stati distribuiti questi strani volantini in cui lo stesso Tomeo dichiara di essere candidato alla camera dei deputati per le prossime elezioni nazionali del 4 marzo.
In realtà, dopo un controllo sul sito del Ministero, Maurizio Tomeo non risulta essere tra i candidati di nessun partito. Ora il Vicesindaco deve delle convincenti spiegazioni: sarebbe gravissimo fingersi un candidato, un vero e proprio tentativo di raggiro dell’elettore che cerca rappresentanza sul territorio. Ad una settimana dal voto politico nazionale siamo rimasti sbalorditi nel trovare nelle nostre buche delle lettere dei volantini in cui il Vicesindaco Tomeo chiede il voto ai trofarellesi come candidato alla camera dei deputati per le prossime elezioni del 4 marzo.
Dopo un controllo sul sito del Ministero possiamo dire con certezza che Maurizio Tomeo non risulta essere tra i candidati di nessun partito. Per questo abbiamo pubblicato e denunciato pubblicamente questo grave accadimento: fingersi candidato per portare via qualche voto con l’inganno è per noi un gesto del tutto scorretto ed inaccettabile.
Chiediamo a tutti i trofarellesi di aiutarci a far emergere la verità: spiegate ad amici, parenti e vicini come stanno realmente le cose e ricordate loro che in realtà l’unica candidata di Trofarello per il nostro collegio risulta essere Alice Dimonte del Movimento 5 Stelle.
In ogni caso questo volantino è già in mano ai nostri avvocati che stanno valutando eventuali azioni legali nelle sedi competenti, affiché si accerti di chi è la responsabilità di questo fraudolento inquinamento delle informazioni elettorali». Ma Tomeo sostiene che la sua è solo una candidatura supplente. «I supplenti sono presenti nella fase di presentazione e deposito delle liste entro il 33° giorno delle elezioni – puntualizza Fabio Bianco, consigliere comunale di opposizione – L’ufficio centrale circoscrizionale verifica la composizione delle liste e nel caso vi siano irregolarità con alcuni candidati li sostituisce con i supplenti (art. 22 legge Rosatellum Bis). Dopo le elezioni i seggi verranno assegnati con una complicata modalità di distribuzione in relazione ai numero di voti presi. Anche nel caso in cui tutti i candidati di una lista venissero eletti (lista incapiente) si attinge ai candidati presentati in altri collegi, e non ai supplenti che erano presenti solo in fase di presentazione di lista – spiega Bianco – Il Vicesindaco Tomeo non è tra i candidati, non è votabile e non vi è possibilità alcuna che venga eletto. Quindi ciò che viene scritto in quel volantino (“per votare Tomeo”,”sono candidato alla “Camera” ecc) è falso e fuorviante oltre ad essere un vero e proprio inganno per l’elettore» conclude Bianco.
Interpelliamo il vicesindaco Tomeo. «Non è una “non candidatura”. Se la gente è ignorante e non conosce la legge… In ogni partito possono esserci quattro candidature che appoggiano il candidato uninominale. E sono quattro candidati effettivi. Poi in ogni lista ci sono due candidati supplenti ed io sono candidato supplente perché ho fornito la mia candidatura come candidatura di servizio – argomenta Tomeo – I candidati supplenti finiscono il loro cammino nel momento in cui la lista viene presentata nel momento in cui viene verificato che i quattro candidati effettivi hanno la legittimità a partecipare. Fine. E dov’è il problema?»
Ma nel momento in cui è stata chiusa la lista con i candidati effettivi che sono stati ritenuti idonei, la sua candidatura supplente decade o sbaglio? «No. Rimango sempre candidato supplente di quella lista… e portare a conoscenza che io sono stato candidato supplente di quella lista vuol dire solo far sapere che io appoggio quella lista… che ho dato la mia disponibilità. Tutto li, e dov’è il problema? Questo è un paese dove non si capisce più niente». Ma qualcuno il problema che lei fa della pubblicità ad una candidatura che in realta non c’è l’ha sollevato… «Ma a me non frega proprio niente che altri abbiano sollevato il problema. Esiste una legge che non è stata violata». Io questo non lo so. Non so se è stata violata la legge, non sono un giurista. «Ecco va bene allora per favore adesso nessuno mi rompa le balle perché in questo paese uno è ancora libero di dire “sono stato candidato supplente di questa lista”… sappiatelo. Non è mica un problema». Non lo so. Non lo so. «Ma io non voglio nemmeno saperlo perché questo è un paese dove la gente solleva problemi che non esistono. Punto. La mia dichiarazione è questa: io ho dato la mia disponibilità al mio partito (Forza Italia) per una candidatura di servizio. Il mio partito ha detto che non aveva la necessità e mi ha dato la disponibilità ad offire la candidatura per una lista dove non c’erano candidati supplenti in numero sufficiente: quella di Rosso. Sulla lista elettorale ufficiale il mio nome non c’è perché la candidatura di servizio finisce lì. Poi se mandano manifesti, lettere o altro. Non troverete mai una mia firma sotto una lettera. Facciano quel che vogliano e dicano, gli altri, quel che vogliono. Io non rompo le balle a nessuno e soprattutto non voglio che rompano le balle a me. Perché sono scocciato di queste questioni di lana caprina. La legge è molto chiara». Scusi Tomeo c’è un volantino che porta la sua firma o comunque il suo nome in corsivo. «Me lo accia vedere. Io sono stufo di essere tirato in ballo in cose in cui non centro. Io sono abituato a parlare molto chiaro. Io diffido tutti dall’usare il mio nome». Posso scrivere questo? «No. Non può scrivere niente. Io non ho fatto campagna elettorale in nessun modo». Ma Trofarello è piena di questi volantini. «Io non sono candidato effettivo, sono candidato supplente. Fine. Se poi qualcuno manda avanti me. Ma faccia quel che crede. Ma piantiamola lì per favore di fare delle stupidaggini. Fa tanta paura il mio nome? Dà tanto fastidio? Se la salute me lo consentirà sfiderò i 5 Stelle fra un anno alle elezioni Regionali. In questo caso sì che dovranno avere paura del confronto diretto delle urne. C’è la libertà di candidarsi. Io quello che scrivo firmo. Se qualcuno ha scritto che sono candidato supplente va bene. Chiuso. Ma si sappia che chiunque o nel bene o nel male, o a torto o a ragione, parla di me, in modo improprio o falso, si prende una stangata in testa perché adesso ne ho le balle piene. Adesso basta. Ma sempre a scocciare Tomeo. Io non voglio ascoltare nessuno. Tronchiaomola lì. Quel volantino non reca la mia firma. Io non traggo in inganno le persone. Io non sono una persona che fa questi giochini. Quindi per favore piantiamola lì – ed il vicesindaco conclude – Firma o non firma, tanto tra 5 giorni queste carte saranno tutte morte».