CENTRO – Una diatriba che dura da qualche settimana. Continua sul giornale la bagarre nata in consiglio comunale sulla lettura di alcuni messaggi WhatsApp di un gruppo scolastico delle elementari Rodari. Il messaggio, che il consigliere comunale Anna Friscia ritiene privato, è stato letto in consiglio comunale dal sindaco Gian Franco Visca, scaturendo polemiche ed indignazioni. Il vicesindaco e preside della scuola Maurizio Tomeo ora scende in campo per difendere l’operato del sindaco. «Se si decide di entrare su whatsApp e di trasformare le chiacchiere in chiacchiere telematiche poi qualcuno le legge – esordisce Tomeo – Chi amministra pubblicamente ha un obbligo che è quello di dare il servizio migliore ai prezzi migliori. Sia ben chiaro che il servizio della mensa scolastica a Trofarello è uno dei migliori in assoluto in Piemonte perché 30 anni fa io, ho avuto la responsabilità come responsabile per il diritto allo studio regionale, di fare una convenzione con l’istituto universitario di Veterinaria che fa questo servizio anche per le mense universitarie. Il comune di Trofarello ha quindi da 20 anni una convenzione con questo servizio di Veterinaria che da 20 anni controllan la qualità alimentare e la porzionatura e la grammatura alimentare. Vengono e fanno questi controlli. Questo è un regalo che Tomeo ha fatto tanti anni fa quando ero presidente dell’Opera universitaria. Da allora la mensa trofarellese è controllata come la mensa universitaria di Torino, utilizzando la stessa procedura. Chi parla di queste cose parla senza conoscenza di merito. Il cittadino trofarellese deve sapere che paga 3 mila euro l’anno per questo servizio realizzato dalla facoltà universitaria di Veterinaria di Torino. Tutti coloro che entrano dicendo delle cose dicono delle cose non vere. Diffondere delle cose non vere su un servizio pubblico o un cosa non solo non vera ma una cosa palesemente contradditoria è un reato. Perché non si può pensare che un servizio pubblico sia controllato in un certo modo ed uno può dire quello che vuole. La conversazione tenuta in quella chat non era una conversazione privata. Lo dico e me ne assumo le responsabilità. Non posso peremettere nelle funzioni che ricopro da vicesindaco e da preside reggente che vengano espresse delle opinioni dolose, è un caso di diffamazione aggravata. Sono stufo di dire le cose e di essere frainteso. Scientificamente noi abbiamo stabilito che la mensa è controllata, abbiamo stabilito che la mensa è pagata poco. Sono stufo di pensare che le idee sulla gestione del comune di una lista che ha perso siano oro colato solo perché espressa da delle persone. Io ho parlato con atti e con fatti. Se fossimo così malvagi nell’amministrare come mai per 20 anni abbiamo costruito opere pubbliche, non abbiamo debiti ed abbiamo le tariffe basse? La politica e l’economia sono scienze esatte. Qui abbiamo delle persone che creano questo clima. Queste persone, e me ne assumo la responsabilità di uomo politico, sono i sicari di un sistema antidemocratico. Il sistema democratico è un sistema dove la gente si confronta con le cose, non con le chiacchiere. Le chiacchiere fatte da persone pubbliche non sono più chiacchiere, sono cose serie. Noi facciamo i salti mortali per mantenere il debito pubblico basso… e togliere un mutuo è un reato? Se tu togli dei debiti dai la possibilità al comune di usare i soldi per altro. Siamo all’assurdo per cui nonostante non ci siano debiti e ci siano delle teriffe basse c’è gente che alimenta con le chiacchiere che diamo da mangiare alimenti da biafra».