CENTRO – La fonte è più che attendibile: l’editore che cura le edizioni locali del gruppo Espresso. Gedi ha fatto un calcolo delle giocate fatte nelle tabaccherie e nei negozi che hanno adottato al loro interno le slot Machine, le macchinette mangiasoldi che la legge regionale n. 9 del 2 maggio 2016 ha limitato fortemente. In città, a Trofarello, secondo lo studio del gruppo Gedi, solo nel 2016 sono state effettuate 559 giocate da ciascun abitante, tenenendo conto del totale degli abitanti presenti in città , che lo studio quantifica in circa 11mila anime. Reddito procapite complessivo 22mila 448. Le giocate complessive nel 2016 hanno raggiunto la cifra di 6 milioni e 100 mila euro nei 53 apparecchi funzionanti in città. Una media di circa 5 slot a disposizione per rovinarsi ogni mille abitanti. La ricerca del gruppo Espresso fa anche una analisi della virtuosità della città nel saper resistere alla tentazione del gioco: il punteggio della virtuosità è pari a 2 su 5. Come se in pagella prendesse 4 partendo da 10 come voto più alto. Ma c’è anche chi è ancora più pessimista, o realista. Davide Roccati per anni ha studiato il gioco d’azzardo per motivi professionali e sostiene che «La raccolta da gioco d’azzardo a Trofarello è sicuramente più del doppio. Infatti, la raccolta da slot e VLT rappresenta meno della metà della raccolta complessiva. Se non si agisce sulla necessità per le persone di capire l’entità del problema, l’impossibilità di vincere alla media e lunga distanza (i giochi sono ideati perché facciano vincere il banco), la bassissima probabilità di vincita, la consapevolezza che l’azzardo impoverisce, allora lo spegnimento delle slot porterà ad uno spostamento verso altri azzardi. Per gli anziani, gratta e vinci e lotto nelle sue varie forme. Per i giovani temo una crescita delle scommesse e più in generale del gambling on line. Inoltre, non dimentichiamo che il gioco legale non esclude altre forme di illegalità, come ad esempio l’usura.
Ancora una precisazione: a Moncalieri la raccolta procapite è di 2111€: trovo difficile pensare che i moncalieresi giochino 4 volte più i trofarellesi. Logico pensare che le sale gioco di Moncalieri attirino trofarellesi (e non solo, ovviamente) che lì vanno a giocare».
Intanto in settimana è stata approvata la delibera che stabilisce le norme per la prevenzione ed il contrasto alla diffusione del gioco d’azzardo patologico. La delibera individua i luoghi sensibili per la collocazione degli apparecchi per il gioco lecito e fornisce le indicazioni operative sulla metodologia di misurazione. «La Legge Regionale n. 9 del 2 maggio 2016 sulle Norme per la prevenzione e il contrasto alla diffusione del gioco d’azzardo patologico” ha previsto interventi finalizzati e a prevenire il gioco d’azzardo patologico (GAP) e a tutelare le fasce più deboli e maggiormente vulnerabili della popolazione, nonché a contenere l’impatto delle attività connesse all’esercizio del gioco lecito sulla sicurezza urbana, sulla viabilità, sull’inquinamento acustico e sulla quiete pubblica – recita la delibera – Al fine del divieto di collocazione e dell’obbligo di rimozione per distanza inferiore ai minimi di legge, si applica la regola della misurazione più favorevole ai titolari di attività. L’obbligo di rimozione si applica solo nel caso in cui l’apparecchio da gioco risulti collocato ad una distanza inferiore ai 500 m dai luoghi sensibili applicando entrambi i criteri di misurazione. Tale regolamentazione ha carattere provvisorio e resterà in vigore fino all’emanazione di nuove eventuali disposizioni interpretative da parte della Regione Piemonte o interverranno pronunciamenti giurisprudenziali nel merito. Il responsabile del procedimento amministrativo è il Comandante della Polizia Municipale Pierangelo Prelato. Per tutelare determinate categorie di soggetti maggiormente vulnerabili e per prevenire il disturbo da gioco, è vietata la collocazione di apparecchi per il gioco in locali che si trovano ad una distanza, misurata in base al percorso pedonale più breve, non inferiore a cinquecento metri per i comuni con popolazione superiore a cinquemila abitanti. Luoghi sensibili sono stati ritenuti istituti scolastici di ogni ordine e grado; centri di formazione per giovani e adulti, luoghi di culto; impianti sportivi; ospedali, strutture residenziali o semiresidenziali operanti in ambito sanitario o sociosanitario; strutture ricettive per categorie protette, luoghi di aggregazione giovanile ed oratori; istituti di credito e sportelli bancomat; esercizi di compravendita di oggetti preziosi ed oro usati; movicentro e stazioni ferroviarie».