CENTRO - Uno scarno ed asciutto comunicato, pubblicato sul sito della Diocesi di Torino ne da notizia: “il diacono permanente Paolo De Martino è stato nominato referente diocesano del Settore dell’Apostolato Biblico nell’Ufficio Catechistico, mantenendo gli altri incarichi a lui già affidati”. Trofarellese d’adozione, ormai da qualche anno De Martino si racconta all’esordio di questa nuova esperienza. «Nella mia città di origine, Salerno, ho trascorso i miei primi diciotto anni. Adesso ne ho quasi quarantasette. Sin da piccolo ho frequentato ogni giorno l’oratorio salesiano – esordisce Paolo – Nella Parrocchia di Trofarello ho conosciuto Valeria che è diventata mia moglie. Nella vita insieme con lei, 18 anni, Dio ci ha benedetti donandoci due figli meravigliosi: Chiara (16 anni) e Samuele (10 anni)». Che lavoro fa? «Dal punto di vista professionale insegno Religione negli istituti superiori». Parliamo del suo diaconato?
«Due anni fa sono stato ordinato diacono e il Vescovo di Torino mi ha destinato a svolgere il ministero diaconale nella Parrocchia di Trofarello». E l’incarico che le è stato affidato la settimana scorsa?
«La settimana scorsa sono stato nominato dal Vescovo, Responsabile diocesano del Settore per l’Apostolato Biblico.
L’Apostolato Biblico si occupa specificamente della cura e promozione dell’incontro diretto con la Bibbia. Inoltre favorisce l’animazione biblica dell’intera pastorale (liturgia, carità, cultura, ecumenismo…) e coordina le attività diocesane sulla Parola di Dio.
In moltissime parrocchie della diocesi sono diffusi i gruppi di ascolto della Parola di Dio».
Qual è il suo sogno?
«Il desiderio, forse il sogno, è avere un quadro preciso di queste belle realtà in Diocesi, al fine di mettere a punto una proposta pastorale sempre più attenta alle persone.
Mi dovrò occupare, ad esempio di avviare gli adulti alla conoscenza delle Sacre Scritture attraverso momenti di ascolto, approfondimento e preghiera dei testi biblici; incoraggiare e promuovere la formazione di gruppi biblici; ideare e proporre un percorso formativo per gli animatori e i partecipanti dei gruppi; sostenere e coordinare i diversi gruppi biblici presenti in diocesi.
Il Concilio Vaticano II ha segnato la fine di una lunga stagione nella quale la Bibbia era stata confinata ai margini della pastorale. Dopo più di due secoli di silenzio, i cattolici possono finalmente riconciliarsi con la Parola di Dio e riscoprirla come fondamento dell’intera vita della Chiesa. Ormai si è ben compreso come non si possa prescindere dalle Scritture nel cammino della formazione cristiana. Anche nella catechesi dei bambini si è sviluppata l’intuizione che fu ad esempio di don Lorenzo Milani: il catechismo vissuto come lettura del Vangelo».