CENTRO - Ha partecipato all’ultima competizione europea di poesia Slam di Bruxelles, piazzandosi tra i primi 10 poeti più bravi d’Europa. Porta a casa un risultato di tutto riguardo il poeta trofarellese Bruno Giovetti. «è stata una belissima esperienza. Ricca di emozioni e di sorprese. Sono andato a Bruxelles pensando di andare a recitare la mia poesiola, fare un bel giro della città e tornare a casa con la soddisfazione di aver fatto una bella vacanza. Poi pian piano ho iniziato a crederci. Quando ho recitato la prima poesia e la giuria mi ha fatto salire in alto nella classifica ho toccato il cielo con un dito. Poi ho iniziato a pregare e di riuscire a dire la poesia di mio padre che era quella prevista per la finalissima. La poesia “Il mare”, dedicata alla tragedia dei migranti che attraversano il mediterraneo, mi ha lanciato e la poesia successiva sarebbe dovuta essere quella dedicata all’Europa. Poi l’emozione ed il desiderio di recitare la poesia dedicata a mio padre mi ha giocato un brutto scherzo e quando è toccata a me ho sbagliato poesia e anziché recitare la poesia dedicata all’Europa, che era proiettata sul grande schermo, ho iniziato a recitare la poesia “Francesco, non è una poesia”, dedicata a mio padre. La giuria in realtà non se ne è neanche accorta. è stato un momento nello stesso tempo imbarazzante e divertente ma comunque è andata. L’emozione è stata enorme. Tutti gli amici che mi telefonavano e mi mandavano dei messaggi con consigli su come affrontare la gara. E poi recitare la poesia di mio padre davanti quella platea è stato fantastico. Alla fine con questa poesia mi sono classificato tra i primi dieci. Hanno vinto tre donne: Svezia per prima e, a seguire Belgio e Spagna. Poetesse bravissime, con un ritmo incalzante. Non credevo che le mie poesie potessero piacere. E invece è andata e di questo sono molto contento».
Bruno Giovetti, 61 anni, sposato dall’80 e trasferito a Trofarello, ha un figlio di 34 anni. Da quasi 2 anni è in pensione, dopo 43 anni di lavoro. Perito elettronico. Ex operaio di origine contadina. Viene definito il poeta operaio. Spesso nei panni di giullare, frate o personaggio storico medievale o risorgimentale in eventi e gruppi storici.