CENTRO – Trofarello è uno dei sette comuni, sopra ai 10mila abitanti, che raggiungono il 65 per cento di raccolta differenziata. Città promossa tra quelle che raggiungono il minimo imdispensabile per essere annoverati tra i comuni virtuosi. I dati sono relativi a qualche mese fa. «Questo dato non ci deve assolutamente arrestare nell’impegno profuso per la raccolta. Vogliamo ancora di più migliorare questa percentuale. L’ultima esercitazione sul campo ha fatto registrare un abbassamento sensibile della differenziata con una forbice tra il 20 ed il 40 per cento in alcuni condomini – spiega l’assessore all’ecologia Bruno Carmelo – Vogliamo portare la racolta differenziata a dei livelli intorno al 75, 80 per cento. Molti altri comuni d’Italia raggiungono queste percentuali e quindi è un obbiettivo che possiamo raggiungere tranquillamente mettendo in piedi delle iniziative. Le esercitazioni presso i condomìni sono uno strumento. Nei condomìni troviamo il vero problema della raccolta differenziata. Nei sacchi neri dell’indifferenziato ci sono moltissimi prodotti che sarebbero potuti essere differenziati. Nell’arco del 2018 sono state predisposte la continuazione delle esercitazioni in quanto ritenuto fondamentale tenere vivo, nella testa dei cittadini la coscienza e l’informazione di come si deve differenziare e soltanto una costante comunicazione permette di mantenere livelli di differenziata alta. Da gennaio inizieremo a fare dei controlli con i vigili urbani, controlli con cui notificheranno eventuali cattive esecuzioni della differenziata. Successivamente potrebbero scattare delle sanzioni amministrative in casi eclatanti. Occorre che tutti facciano la loro parte». Ma il comune di Trofarello sta preparando una piccola rivoluzione… «Nelle prossime settimane passerà una delibera generale di atto di indirizzo sulla raccolta differenziata che avrà tre pilastri fondamentali: innanzitutto c’è la richiesta della modifica del regolamento edilizio per le nuove costruzioni o per le ristrutturazioni di edifici già esistenti con modifiche urbanistiche importanti o modifiche di pertinenze di cortili o altro. In questi casi sarà prevista la realizzazione di un’area ecologica dedicata condominiale. Il secondo punto che sta nell’atto di indirizzo è il controllo, con l’aiuto della polizia municipale, di tutte quelle aree che nel 2004 erano state autorizzate ad ospitare i cassonetti. Abbiamo oggi diverse realtà che hanno i cassonetti posizionati sulla strada. Il controllo permetterà di ricontrollare e riposizionare i cassonetti in base alla delibera del 2004. Il terzo punto, fondamentale per migliorare la raccolta differenziata, sarà iniziare ad immaginare per tutte quelle realtà abitative che non hanno l’opportunità di mettere i cassonetti all’interno della proprietà privata condominiale, di predisporre un progetto/capitolato per creare un’area ecologica chiusa a cui potrà accedere solo il condominio per evitare che persone non appartenenti al condominio possano gettare la loro immondizia nei bidoni, togliendo l’alibi dell’accessibiità ai bidoni a terzi, in questo modo si stimola il condominio a incentivare la raccolta al meglio avendo la loro area recintata. Le aree saranno uguali per tutti i condomini, sotto chiave, chiuse e non pagheranno suolo pubblico. Il progetto sarà realizzato dagli uffici comunali e non costerà nulla ai condomini. In questo modo raggiungeremo altre percentuali molto più consistenti».