La piadina prosegue, tra tradizione ed innovazione

CENTRO – Il primo articolo per questa rubrica sulle Storie d’impresa fu scritto a novembre 2014 e riguardava la piadineria Bepiciccio. Oggi, dopo due anni e mezzo, raccontiamo la stessa realtà che ha mantenuto nome e filosofia sotto la sapiente e competente direzione della nuova titolare, Luisa Usàla.
Ci racconta qualcosa di lei, Luisa, e della sua storia di imprenditrice.
«Il mio amore per il lavoro nasce quando ero piccola, nella cascina dei miei genitori, in cui tutti avevamo un ruolo e delle cose da fare. Ho poi iniziato a lavorare come cameriera nel bar del paese e, dopo il diploma in ragioneria ad indirizzo commerciale, ho iniziato a fare le stagioni, esattamente 5 in Romagna. Ero cameriera di sala ma copiavo con gli occhi i segreti degli chef, che sono sempre avari nel rivelarli a parole.
In seguito, nel corso di una stagione invernale in Val d’Aosta ho conosciuto un collega che è diventato mio socio nell’attività che abbiamo aperto a Pecetto, una gastronomia che si chiamava “Nuova Ore 12”. L’ho tenuta per 19 anni, la maggior parte da sola. Mi ha dato molte soddisfazioni ed i clienti che ancora incontro adesso mi danno delle testimonianze da pelle d’oca».
Tante soddisfazioni, ma anche una situazione fisicamente logorante….
«Sì, da sola era una situazione ingestibile, 15-16 ore di lavoro ogni giorno erano un peso insostenibile.
Il 2015 è stato quasi un anno sabbatico, senza attività fisse, ma andavo nelle fiere a vendere prodotti tipici (formaggi, gorgonzola, parmigiano…). Avevo però bisogno di un posto fisso, ho scoperto che la piadineria era in vendita, l’ho seguita per un po’, mi è piaciuta e dal 5 aprile 2016 sono la nuova titolare.
Io ho voluto proseguire nel solco della tradizione, con la ricetta di Alessia che prevede una doppia lavorazione ed una qualità veramente particolare».
Cosa ti aveva colpito della piadineria?
«Entravi ed avevi gioia: c’era sempre molta gente e avevo capito di poter ricominciare da capo cogliendo una sfida e migliorandola ulteriormente. Vorrei che un giorno Trofarello si ricordi della piadineria di Luisa… Non ho stravolto ma ho deciso di dare sempre un’alternativa oltre alla piadina: un primo, un secondo, un’insalata, una verdura. Da alcune settimane, poi, ho introdotto delle piadine preparate con farina integrale, kamut, riso e quinoa: queste ultime, chi è intollerante al glutine le può mangiare. Visto l’ambiente “saturo” di farina, i miei prodotti, anche questi, non sono però garantiti esenti da glutine. Inoltre, offro servizi di catering per feste, cerimonie, buffet e la reazione della clientela è già molto buona!
D’inverno c’è un po’ meno gente, si preferisce stare a casa, e per questo continuo ad offrire il servizio a domicilio, sia a cena che a pranzo, e questo è un servizio molto gradito per chi ha i tempi contati sul lavoro».
Ha notato differenze tra Pecetto e Trofarello, tra i due “mercati”?
«Non c’è diversità, occorre solo adeguarsi alle esigenze dei singoli: chi richiede più attenzioni e chi richiede di acquistare spendendo pochissimo si ritrova ovunque. Poi qui è molto più di passaggio, si ferma più gente ma, allo stesso tempo, c’è anche più fretta di essere serviti velocemente».
Il commercio a Trofarello pare molto frammentato, ad esempio manca un’associazione commercianti…
«Ci si potrebbe riunire alcune volte all’anno per dedicare del tempo a noi: l’unione vera e propria l’ho vista per la Notte Bianca, in cui è stato fatto un bel lavoro».
Lei ha aderito a CATA Sì!: cosa ne pensa?
«La prima cosa che propongo a tutti è associarsi a CATA Sì! e la risposta è alta! Sebbene la mia offerta sia solamente una piadina gratuita ogni dieci a chi possiede la tessera, ne ho fatte davvero tante, almeno 50, e vedo che tutti la utilizzano. Spero che la usino ovunque, io dico sempre che la possono usare in diversi esercizi e questo fa bene sia a loro per il piccolo “premio” che ricevono, sia ai commercianti che possono sfruttare un’occasione così bella».
Un ultimo appello ai trofarellesi…
“Venite ad assaggiare la mia piadina!”

Davide Roccati

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