Colpo di scena sulla vicenda della Piastra ecologica di Trofarello.
Un’ora fa è terminato il secondo sopralluogo per la misurazione dell’impatto e dei livelli di inquinamento elettromagnetico dell’ecocentro del comune, gestito dal Covar 14 in via della Croce Rossa. I risultati delle misurazioni stravolgono e capovolgono completamente le precedenti valutazioni.
«La piastra non presenta nessun tipo di pericolo. Possono entrare tutti, non c’è nessun tipo di limitazione. I valori rispetto alla precedente misurazione sono insignificanti – spiega il sindaco Gian Franco Visca – La prima misurazione ci aveva allertato ed allarmato ed ho voluto verificare nuovamente con un successivo intervento di tecnici specializzati in materia. Abbiamo richiesto con la massima urgenza questo secondo esame ed il Covar 14 ha prontamente provveduto a commissionarlo. I risultati dell’indagine, realizzati dalla società Envia, saranno sulla mia scrivania lunedì mattina. Ma ho già avuto modo di avere lettura dei valori che in prima battuta escludono categoricamente qualsiasi tipo di limitazione e di pericolo. Pare non ci sia da spostare neanche il gabbiotto dove staziona il personale del Covar addetto alla ricezione dei rifiuti. Molto probabilmente già lunedì, in giornata, la piastra sarà riaperta al pubblico. I tecnici dell’Envia ci hanno assicurato che lavoreranno sabato e domenica per permetterci di riaprire la piastra ecologica il prima possibile».
«C’è stata una collaborazione efficace tra Covar 14 e comune di Trofarello – commenta Stefano Napoletano, vicepresidente del Consorzio per la raccolta dei rifiuti – In sole 48 ore sono state effettuate tutte le misurazioni del caso che necessitavano dopo la preliminare relazione che ci è stata fornita dai tecnici in merito a questa presunta presenza di inquinamento. L’esame di oggi, che ha riguardato soltanto l’ecocentro di Trofarello, ha accertato che non vi è alcun pericolo: né per i lavoratori, né per la popolazione che conferisce i rifiuti, né per le attività e le abitazioni attorno».
Ci dà due dati? «La normativa ci dà come limite massimo di tollerabilità 5 kilovolt al metro quadrato. La zona più esposta, quella accanto alla centrale di trasformazione ha fatto registrare un livello di circa 0,25 kilovolt al metro quadrato: un valore assolutamente trascurabile. Saranno quindi rimossi i cartelli di attenzione rivolti ai portatori di pacemaker e soggetti di fasce deboli. Io ringrazio anche il sindaco che, per garantire, nel dubbi , la salute dei cittadini, non ha perso tempo, firmando l’ordinanza di chiusura, prendendosi la responsabilità».
Chiusa solo mercoledì scorso sembrava che l’ecocentro di Trofarello non dovesse più riaprire. «Quando abbiamo esaminato i numeri e, soprattutto, li ho fatti esaminare ai miei tecnici, mi sono reso conto che la situazione era davvero grave. Da qui l’ordinanza di chiusura fino a data da destinarsi». Dalla relazione effettuata nell’ambito degli adempimenti di legge relativi alla sicurezza del lavoro, a garanzia della salute dei dipendenti del COVAR 14 che svolgono l’attività presso l’ecocentro, era emerso un elevato rischio di esposizione a campi elettromagnetici derivanti dalla presenza di un traliccio dell’alta tensione e cabina di trasformazione. Un valore di rischio valutato come “molto alto”.
Ma come è possibile questa clamorosa marcia indietro? «Non si tratta di una marcia indietro. Abbiamo preso atto di un dato rilevato da una prima società che abbiamo preferito verificare perché c’era il rischio reale di dover chiudere definitivamente la piastra con gravissimi disagi per la cittadinanza. Non comprendiamo cosa e dove sia stata effettuata la prima misurazione. Questa situazione – conclude il sindaco Visca, che non nasconde un certo comprensibile disagio – ha creato un grosso disservizio alla popolazione».
Un sospiro di sollievo anche presso la sede della Croce Rossa i cui volontari erano già in allarme per gli effetti sulla salute a causa della vicinanza agli impianti della stessa cabina di trasformazione.