CENTRO - 33mila euro di spesa di cui 16 mila 500 provenienti da un contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Torino. Tanto è costato l’intervento alle vetrate della chiesa parrocchiale dedicata ai Santi Quirico e Giulitta. «Non è stato possibile provvedere a realizzare l’intervento anche sul rosone e nelle vetrate del frontespizio. La cifra troppo elevata non ha permesso di completare l’opera nella sua totalità. Questa parte della chiesa comunque non presenta criticità come le vetrate su cui è stato effettuato il restauro – spiega il presidente del consiglio affari economici Cesare Savio – Non ci sono pericoli di crolli su questa parte delle vetrate della chiesa. Per i rosoni si vedrà in seguito. Questa cifra ha reso necessario l’apertura di un credito di circa 20 mila euro con la Banca Prossima con un tasso d’interesse molto favorevole del 2 per cento, in quanto la parrocchia non dispone di questa somma. Come parrocchia ci siamo infatti impegnati nella realizzazione del nuovo salone ed abbiamo dovuto sostituire l’impianto di riscaldamento della chiesa di San Giuseppe». L’intervento è stato effettuato a cura della ditta Alina Pastorini Restauro sotto la supervisione dell’architetto Carlo Benzonelli, professionista torinese specializzato in restauro architettonico. «Le vetrate sono state smontate e sottoposte all’intervento – spiega Benzonelli – Parte delle vetrate sono state sistemate in chiesa, mentre un’altra parte è stata portata nel nostro laboratorio di via Zara a Moncalieri. Si tratta di vetrate di 7 metri di altezza per 63 centimetri di larghezza. La spanciatura dei piombi rendeva la situazione critica tanto da far rischiare che le vetrate crollassero. Alcune delle vetrate avevano già subito un vecchio restauro. Sono stati effettuati piccoli ritocchi e sostituiti alcuni vetri che erano stati danneggiati. Per altri vetri è stata eseguita la pulizia ed il riposizionamento del mastice sul telaio». Tutti i lavori, sono stati realizzati sotto la supervisione di Maria Rosaria Severino, della soprintendenza ai beni storici, artistici ed etnoantropologici del Piemonte. Sul sito www.lacittaditrofarello.it le immagini del lavoro di restauro effettuato.