CENTRO - Dopo la serata di confronto tra il si e il no, il M5S sarà in mezzo ai trofarellesi con banchetti e volantinaggi per informare più persone possibili nel merito di questa Riforma Costituzionale.
«Il provvedimento prevede una radicale riforma del Senato della Repubblica, la cui principale funzione diventerebbe quella di rappresentanza delle istituzioni territoriali – spiega Anna Friscia – I senatori sarebbero designati dai Consigli regionali fra i loro stessi componenti e fra i sindaci dei propri territori…come potranno i sindaci e i consiglieri assolvere in maniera esaustiva anche alla funzione di senatori e quindi di legislatori?
La Camera dei deputati diventerebbe l’unica ad esercitare la gran parte della funzione legislativa, di indirizzo politico e di controllo sul Governo, diventando quindi l’unica titolare del rapporto di fiducia con il Governo stesso. I deputati rimarrebbero anche i soli “rappresentanti della Nazione”. E quindi i futuri senatori chi rappresenteranno?
Ai senatori, per i quali non sono più presenti vincoli d’età, non spetterebbe più alcuna indennità per il ruolo, tuttavia il regolamento interno prevede i rimborsi-spese o misure simili, estendendo ai consiglieri regionali e sindaci nominati, comunque l’immunità parlamentare (modifica all’articolo 69).
Per quanto riguarda le leggi di iniziativa popolare, il numero di firme necessario per la presentazione di un disegno di legge è aumentato da 50 mila a 150 mila.
La Costituzione deve essere la Carta in cui tutti i cittadini si riconoscono e non essere alla mercé di una maggioranza di turno – continua la Friscia – Vorremmo sfatare l’ennesima bugia che vuole il ritornello “o questa riforma o mai più!!” Al terrorismo mediatico rispondiamo che, votando NO, salveremo i nostri diritti senza inchinarci alle grandi banche d’affari e alla peggiore élite finanziaria tecno-europea e mondiale che queste riforme hanno chiesto e purtroppo stanno ottenendo. Nessun cataclisma, nessuna piaga, nessuna invasione di cavallette (anche la Riforma Costituzionale del 2006 fu bocciata e siamo tutti sopravvissuti).
Non c’è neanche confronto tra i veri padri costituenti e una Boschi o un Verdini (recentemente coinvolto nel processo per corruzione nell’inchiesta P3).
Invitiamo i cittadini – conclude la Fiscia – a chiederci qualsiasi chiarimento per confrontarci sui dubbi e sulle curiosità di una riforma che prevede la modifica di ben 47 articoli».