Apprendo, con rammarico, della pubblicazione sul periodico “La Città” della “lettera aperta” della Sig.ra Marina Ottavi Malandrino, iscritta alla Sezione Anpi di Trofarello, che presiedo. Nella lettera vengono espresse le considerazioni personali circa l’importanza di votare SI al prossimo referendum costituzionale del 4/12 prossimo, in aperta polemica con quella che invece è la posizione ufficiale assunta dall’Anpi Nazionale di opporsi al tentativo di riforma, votando invece NO alla medesima consultazione elettorale.
Non intendo soffermarmi sul merito delle considerazioni della Sig.ra Ottavi, personali e assolutamente legittime; mi preme semmai ricordarle che la decisione di votare NO al referendum è stata assunta dal Comitato Direttivo Nazionale Anpi del gennaio di quest’anno e poi confermata dal Congresso Nazionale, democraticamente eletto (se la democrazia ancora vale qualcosa in questo paese) del maggio scorso, con oltre 300 voti a favore, 3 astenuti e nessun voto contrario!
Mi ferisce inoltre in modo particolare che la Sig.ra Ottavi alluda ad una sorta di complicità dell’Anpi nel fomentare un clima di “antipolitica”, rendendosi complice di coloro che pensano “tanto peggio, tanto meglio”: l’Anpi non merita di essere strumentalmente paragonata a semplice “antipolitica” né tanto meno alla Lega razzista e xenofoba di Salvini, solo per aver deciso di prendere posizione contro una riforma costituzionale pericolosa, sostenuta da grandi potentati economici e contraria agli interessi della gente.
Intendo infine rassicurare Marina Ottavi che saremo felici di accogliere la sua richiesta di rinnovo d’iscrizione all’Anpi di Trofarello, come di tutti i veri antifascisti a cui stanno a cuore le sorti della nostra Repubblica e della Carta Costituzionale.
Molto più grave mi pare semmai, infine, il comportamento de “La Città” che, non mettendo al corrente l’Anpi né il sottoscritto dell’intenzione di pubblicare la “lettera aperta” della sig.ra Ottavi, non ha permesso all’Organizzazione che mi onoro di rappresentare in questo Comune, di esprimere, nella medesima sede, anche le proprie posizioni, violando così apertamente non solo una regola di deontologia professionale ma anche e più gravemente la necessaria “par condicio” di una democratica campagna elettorale.
Il Presidente dell’Anpi Trofarello
Luca Eandi
Gentile signor Eandi ritengo la sua polemica puerile e sterile. Il mio giornale è sempre disposto a dare la parola a tutti. Lo è sempre stato e lo sarà sempre. Dubito che lei sappia cosa significhi deontologia professionale e che sappia cosa sia la “par condicio”, norma nata e applicata alle emittenti radiotelevisive, non applicata alla carta stampata. Si documenti prima di attaccare qualcuno che ha sempre dimostato imparzialità e difesa del pluralismo. Ad una lettera c’è sempre tempo per rispondere. Altra cosa sarebbe stato se il giornale avesse fatto un’inchiesta o un pezzo sul referendum e non l’avesse interpellata. Avvertirla del contenuto di una lettera non ancora pubblicata per chiederle il suo commento mi suona come pettegolezzo da portinaia, comportamento non consono alla mia persona e altresì, in questo caso, non deontologico. Se ritiene non siano state rispettate le regole è libero di fare le sue rimostranze nelle sedi opportune. Questo giornale si regolerà di conseguenza. Cordialità
Roberto D’Uva