Leonardo Di Vizio lascia la guida del Pd trofarellese. Abbandona la segreteria che di fatto, con 5 iscritti in tutta la città, è allo sbando. Di Vizio dà notizia della sua decisione con una lettera indirizzata agli iscritti. «Ho sempre considerato il mio impegno in ambito politico, un servizio al paese in cui vivo, iniziato nella speranza di portare un utile contributo alla vita politica di Trofarello; considerata non più proficua la mia attività politica (nell’interesse del paese), prendo questa decisione con il rammarico di non essere riuscito nell’intento di produrre il cambiamento voluto nell’amministrazione di Trofarello – commenta Di Vizio – Dimissioni rese necessarie considerato l’andamento del circolo di Trofarello che ha visto venir meno la partecipazione degli iscritti alle riunioni e alle attività del circolo». Di Vizio ma come mai una situazione simile? «Mi rendo conto che l’esclusione della lista Progetto Paese alle ultime elezioni amministrative ha generato un senso di frustrazione all’interno del partito, ma ritengo che non ci siano responsabilità dirette del partito, né dei suoi iscritti. In merito alla situazione politica di Trofarello, ritengo molto complicato e difficile che si realizzi in futuro un cambio di governo del paese, in quanto non sempre gli atteggiamenti tenuti sono coerenti per chi dichiara di appartenere alla sinistra. Non potrà esserci alternativa all’attuale amministrazione se non ci sarà la capacità di far dialogare tutti coloro che non condividono l’attuale amministrazione del paese, dialogo che deve avvenire rimuovendo le differenze ma soprattutto con assoluta onestà, lealtà, coerenza e trasparenza attuando con il proprio comportamento ciò che si afferma con le parole. Ringrazio coloro che in questi 10 anni di attività politica, hanno condiviso insieme a me un pezzo di strada e di vita importante. Non voglio e non posso aggiungere altro non c’è rancore nelle mie parole ma solo una presa di coscienza. Mi sono reso conto che si tratta di una situazione insostenibile che non fa del bene a nessuno soprattutto non fa bene al paese, cosa a cui tengo molto. Evidentemente la mia attività all’interno del circolo non è condivisa dalla maggior parte delle persone, non è ritenuta valida. Ultimamente ho convocato delle riunioni alle quali non si è presentato nessuno. All’incontro con Esposito, una decina di giorni fa, erano presenti una ventina di persone. C’è un malessere che non riesco a far superare. A questo punto meglio farsi da parte. Non ci tengo a ricoprire dei ruoli ad ogni costo. Tutto il Pd è dimissionario. Esiste un malessere presente sia a livello locale che a livello nazionale. A livello locale, questo malessere/frustrazione, è dovuta al fatto che il Partito non ha partecipato alle elezioni amministrative. Alcune persone in città attribuiscono la responsabilità di questa assenza di rappresentatività in consiglio comunale, proprio al partito. Io ritengo che il partito non abbia assolutamente questa responsabilità, ma rispetto le idee di tutti, saluto e mi ritiro». Di Vizio, possiamo dire che il Pd di Trofarello è allo sbando? «Il Pd in questo momento a Trofarello ha un grosso disorientamento. Ad oggi gli iscritti sono in 5, non ci sono neanche i presupposti per il mantenimento della sezione trofarellese. Anche perché già a livello regionale c’è l’indirizzo di non mantenere aperte le sezioni troppo piccole. L’indirizzo è convogliare queste micro sezioni in una sorta di confederazione di zona. Non so se ci sarà la possibilità quindi di proseguimento della vita del circolo di Trofarello. Questo dipenderà naturalmente dagli iscritti e dall’attività politica, operazioni che si faranno in seguito e che non dipenderanno più da me – commenta Di Vizio – Mi auguro solo che ciò che avverrà dopo, avvenga sempre solo ed esclusivamente nell’interesse e nel bene del paese. Personalmente ritengo sia necessario che continui ad esistere. Questo permetterebbe il dibattito politico locale ed una dialettica all’interno del paese. Venisse a mancare sarebbe per me una grave perdita. Non so però, allo stato attuale, se questa strada sia percorribile».