Moustapha, Hamza, Shifa, Famaca, Mohamed, Mondy, Djakiss, Dioukamady… vi starete chiedendo a chi appartengono questi nomi tanto complicati da pronunciare e memorizzare. Eppure coloro che li possiedono non abitano così distanti da noi. Sono i nomi di alcuni dei ragazzi provenienti dall’Africa e dal Medio Oriente e arrivati fin qui, a Trofarello, attraverso un lungo viaggio. Ad accoglierli è stata la Cooperativa Sociale Onlus “L’Isola di Ariel” che ospita persone richiedenti asilo politico in strutture dislocate in Torino e provincia.
Tutto è iniziato il 4 ottobre 2015, quando siamo diventati Volontari del Servizio Civile. Fin da subito, ci siamo resi conto di condividere il medesimo interesse nel comprendere chi fossero quei ragazzi che, spesso, vedevamo passeggiare per le strade di Trofarello. In seguito, abbiamo cercato informazioni per metterci in contatto con loro. Dopo le prime difficoltà e la consapevolezza che nessuno o pochi erano a conoscenza della loro presenza, siamo riusciti ad approdare a “L’isola di Ariel”. Una mattina, finalmente, ci hanno accolto nella loro casa dove abbiamo conosciuto Flor, mediatrice culturale e responsabile della Cooperativa. Da quel momento in poi è nata una collaborazione per integrare i ragazzi e aiutarli ad apprendere la lingua italiana. Dopo un primo momento di timidezze e diffidenza, ci siamo reciprocamente aperti e resi conto che, in realtà, non eravamo così diversi. Il tempo trascorso insieme, non era più dedicato esclusivamente allo studio ma è diventato un momento di condivisione e di svago. Al punto che, in maniera naturale, abbiamo deciso di passare del tempo insieme anche oltre l’ambiente della biblioteca che ha accolto questo progetto fin dal principio.
Quello che ci auguriamo, come volontari e come cittadini di Trofarello, è che questa collaborazione possa assumere una forma più concreta e solida in modo che tutti, al di là di ogni pregiudizio, possano entrare in contatto con persone e culture diverse per arricchire sé stessi e l’intera comunità.
Oggi, questi nomi non ci suonano più così complicati come all’inizio di questo percorso. Questi nomi, oggi, appartengono a degli amici, non solo nostri, ma di tutti coloro che hanno la curiosità e la voglia di conoscerli e integrarli nella nostra piccola città.
Mara, Sara, Lorenzo e Ludovica