Il terremoto ha sollevato in tutta Italia molti dubbi sulla prevenzione delle catastrofi naturali come terremoti, alluvioni e altri eventi calamitosi. E Trofarello come se la passa? Carmelo Fabrizio Bruno, assessore con delega alla protezione civile, appartenente alla Guardia Nazionale Padana. «Ho manifestato al sindaco, come assessore di riferimento, la volontà di capire se ci sono gli elementi per poter eventualmente fare altre iniziative come comune di Trofarello – esordisce Bruno Carmelo – Come iniziativa comunale abbiamo aderito, come molti altri comuni, alla raccolta fondi promossa dall’Anci. Il mio sogno sarebbe quello di vedere se ci sono i presupposti per realizzare altre iniziative idonee ad aiutare i terremotati, o magari cercare di capire se si riesce a mettere in pista un progetto per mandare 3 o 4 persone ad aiutare, direttamente in loco, per un certo periodo di tempo. Certamente quando si parla di volontari bisogna tenere in considerazione il fatto che occorre allontanarsi dal lavoro, con tutto quello che ne consegue. Sto comunque verificando con la Protezione Civile la possibilità di creare un gruppo di persone per andare a dare un supporto concreto. Ci sarà sicuramente bisogno di una mano nei campi che vengono allestiti per almeno uno, due anni. Non escludo una mia personale visita ai luoghi terremotati, ma si tratta di una iniziativa personale. Se poi il sindaco riterrà opportuno che si tratti di una visita istituzionale lo valuteremo insieme» spiega Bruno Carmelo. Intanto è notizia dell’ultim’ora il fatto che non necessitano più generi di prima necessità ed alimentari. Le preannunciate raccolte di cibo per l’11 settembre, che sarebbero state organizzate nei supermercati e negozi trofarellesi, verranno bloccate. L’assessorato alla protezione civile invita la popolazione a convergere sulle donazioni in denaro, utilizzando il conto corrente intestato ad ANCI con causale “Emergenza terremoto Centro Italia” il cui IBAN è: IT27A062300320200005674829. Richiesta confermata da Samantha Scalise, responsabile trofarellese dell’area protezione civile della Croce Rossa, che fa appello alla cittadinanza per l’invio di denaro tramite il numero della protezione civile 45500.
E la Protezione Civile trofarellese?
Parliamo di Trofarello. Come procede l’organizzazione della protezione civile trofarellese? «Nell’ultima variazione di bilancio ho fatto mettere una somma per l’ammodernamento delle attrezzature a disposizione dei volontari di Protezione Civile con cui saranno acquistate delle radio nuove. Ritengo sia importante che i volontari abbiano delle attrezzature aggiornate. Nel 2017 dovremmo poi riuscire a fare una campagna di sensibilizzazione per raccogliere altri volontari perché con la Protezione civile ho in testa un’iniziativa che permetta di effettuare un maggiore controllo del territorio – spiega Bruno Carmelo – Iniziativa che ho già realizzato a Poirino, quando ero assessore in questo comune e che qui a Trofarello non ho ancora potuto realizzare per motivi di carenza di organico. Un’iniziativa che, in sinergia con i vigili urbani, possa essere un supporto per un maggiore controllo del territorio. In questi termini la Protezione Civile potrebbe darci una mano, perché se si riesce a strutturare in modo più corposo, si potrà avere un maggiore controllo del territorio anche serale». Ma dal punto di vista della prevenzione a Trofarello come siamo messi? Trofarello ha un moderato rischio geologico. Ma comunque, anche se il rischio è moderato, il rischio c’è. E’ preparata la città per affrontare una simile emergenza? «Trofarello aveva un problema non tanto sismico quanto idrogeologico. Problema in parte sanato con i numerosi interventi fatti negli anni scorsi di incanalamento, vasche di laminazione ed altro – continua Bruno Carmelo – Nella modifica del piano triennale che è stato approvato nel corso della penultima giunta sono state introdotte come priorità alcune vie come via Duca degli Abruzzi e via Trento, dove le acque meteoriche, quando piove, anche per motivi legati alla mancanza di fognatura, andavano a finire direttamente sulla strada che sfociava, come nel caso di via Duca degli Abruzzi, come un fiume in piena, nella piazza I Maggio. Andremo a rifare tutta la fognatura, in modo tale da risolvere il problema. Abbiamo visto nei paesi vicini come Santena e Poirino cosa ha fatto il Banna. La sensibilità c’è, e sicuramente si sta cercando di andare nella direzione per rifare tutte quelle che sono le fognature che hanno delle criticità, partendo dalla parte alta di Trofarello e scendendo man mano verso il basso. Se poi il discorso dell’ospedale dovesse mai andare in porto, andremo anche a realizzare una migliore viabilità e quindi anche la sistemazione idrogeologica di quella zona. Via La Pira infatti è una via che patisce molto in occasione di piogge prolungate e abbondanti. Per il momento la zona industriale è stata momentaneamente lasciata come seconda priorità rispetto alla parte alta e centrale di Trofarello, che va a bagno quando le piogge sono di grande entità. Penso che, con i pochi soldi che si hanno a disposizione, sia corretto il principio che stiamo adottando. Per quanto riguarda il problema dei terremoti… cosa posso dire? Io mi auguro che non succeda mai nulla a Trofarello. Certo che se la domanda è: “abbiamo la situazione legata ai terremoti a posto?” non posso dare una risposta affermativa. Sicuramente tutte le strutture istituzionali realizzate negli ultimi anni, come le ultime scuole sono rispettose delle normative antisismiche. Se parliamo del municipio o delle altre strutture, è inutile che ci prendiamo in giro: la risposta è no». Ed il piano di protezione civile? Esiste? Viene o verrà ma pubblicizzato ai cittadini? Saranno prese in considerazioni iniziative per informare la gente comune su come affrontare una eventuale calamità? «Il piano di protezione civile deve essere presente in ogni comune per legge. Trofarello ha il suo piano di protezione civile che prevede una serie di allineamenti alla normativa vigente in termini di norme antisismiche ma non solo – continua Bruno Carmelo – La nostra è una zona soggetta a problemi di dissesto idrogeologico e quindi, nel nostro piano, l’attenzione è rivolto anche a quello. Certo le popolazioni devono essere sollecitate ed informate in modo che sappiano come muoversi in caso di calamità. Credo che nella prossima giunta il problema della divulgazione delle informazioni alla cittadinanza debba essere affrontato. Nel passato ci sono stati notevoli interventi dal punto di vista strutturale. E’ nostra intenzione in futuro sensibilizzare sul tema della sicurezza e del comportamento da tenere in caso di calamità naturale, sia per avere più volontari, sia per mettere a fuoco le problematiche che esistono nel nostro paese, iniziando a divulgarle con un opuscolo, in modo che si conoscano i riferimenti telefonici. Come muoversi in caso di calamità o dissesto idrogeologico. Sicuramente è un’iniziativa che metteremo in piedi. E’ giusto che l’amministrazione, ogni tanto, ricordi ai cittadini come muoversi. Sicuramente metteremo in piedi un opuscolo. Non le nascondo che io ho preso in mano il piano della sicurezza che è un piano che è da anni che nessuno tocca, così come mi sono reso conto che il piano della polizia urbana è fermo dal 1993. In questo momento lo sto riscrivendo e rimodulando. E’ ovvio che sono testi particolari e di difficile formulazione, che non possono essere scritti in 20 giorni, per cui occorre avere molta sensibilità sul tema. Inoltre i piani devono rispettare i regolamenti vigenti».
Roberto D’Uva