Nicola Tortelo Lanza, 75 anni compiuti, si muove con destrezza tra le sue casette realizzate in legno e terracotta all’interno della cantina di casa trasformata in laboratorio. Tra cassette per la frutta dismesse, lamierini di ferro, chiodi, colle e piccoli attrezzi trascorre il proprio tempo libero trasformando la materia grezza in vere e proprie opere d’arte. Così nascono castelli e paesaggi medievali, paesaggi palestinesi, capanne, stalle, laboratori e particolari di ogni genere. «Cerco di realizzare delle costruzioni, più o meno d’epoca, ambientate al tempo della nascita di Gesù. Cerco di imitare le abitazioni ebraiche di quell’epoca, nel limite del possibile. Poi c’è l’alto filone di costruzioni: le capanne per la sacra famiglia. Io naturalmente regalo tutto. Mi sbizzarrisco utilizzando materiale di recupero come le cassette della frutta. Le basi vengono realizzate con il compensato. I particolari vengono costruiti manualmente cercando di essere il più possibile realistico. Mi rifaccio ad immagini tratte da libri di storia o stampe d’epoca». Nicola, da quanto tempo si dedica a questo tipo di modellismo? «Sono quattro anni, un neofita nel vero senso della parola. Un’arte bellissima che dà molta soddisfazione e impiega tantissimo tempo». I particolari si rincorrono. Dai recipienti in legno agli attrezzi, alle mangiatoie, alle sedie e gli arredi. Oppure ancora scalinate esterne per vivacizzare le costruzioni. Ogni costruzione ha 4 lati visibili. Qualche numero da snocciolare per spiegare come realizza queste sue opere? Per una capanna del presepe Nicola ha realizzato oltre 1600 tegole, utilizzando il Das colorato. Per creare invece un villaggio medievale ne ha realizzate circa 3mila 500. Una ad una forgiando i singoli coppi, della grandezza di un’unghia, con uno stampino. L’opera più grande? Un villaggio palestinese della grandezza di un metro e 25 centimetri per due metri. Sposato con Marì Moriondo da 51 anni è stato agente pubblicitario, rappresentante e infine allestitore di furgoni frigoriferi.