Sono ricordi d’altri tempi. Io in caserma ci ho vissuto un mese. Non in guardina ma da poppante. Era il 1969. Questo è il primo ricordo che ho dell’Arma. Mio padre, appuntato in servizio proprio a Trofarello, era il vice comandante di stazione. Altri tempi. Poi arrivò il congedo per motivi di famiglia. E quindi quella divisa la porto un po’ nel cuore. Nei ricordi di papà di racconti di una città che era un paesone di campagna. Oggi, dopo un paio di lustri in cui la caserma è stata chiusa, la città può vantare di avere nuovamente la Benemerita. Bene, non nego di aver provato una certa emozione nel guardare quei ragazzi schierati sotto il palco. Un simbolo immutabile dello Stato. Un simbolo che il paese ama e rispetta. Come è giusto che sia. A prescindere dalle polemiche, dettate dal dibattito politico, non si può che gioire del ritorno dell’Arma in città. Bentornati ragazzi e buon lavoro.
Roberto D’Uva