CENTRO – Il rapporto scuola – amministrazione in questi giorni è sotto i riflettori come non mai. Due gli argomenti principali: la modifica al regolamento mensa, che nega la somministrazione a chi non è in regola con i pagamenti, e la rivoluzione digitale che porterà le scuole trofarellesi all’avanguardia tecnologica.
Il regolamento mensa, lo ricordiamo, è stato modificato lunedì 29 febbraio con delibera del Consiglio Comunale (contrari Proposta Trofarello e Movimento 5 Stelle). Le nuove regole prevedono che mensilmente, entro il giorno 5, gli uffici competenti provvederanno alla verifica dei pagamenti del mese precedente. In caso di morosità pari o superiore ai 30 euro l’utente verrà avvisato per poter rimediare ad una eventuale dimenticanza. In mancanza di regolarizzazione il servizio sarà sospeso dal quindicesimo giorno del mese stesso. Un deciso giro di vite, che non ha mancato di suscitare polemiche e che sorprende in vista delle prossime elezioni. Ne parliamo con il sindaco Gian Franco Visca.
«L’importo dell’evaso, nonostante gli innumerevoli solleciti e la pazienza sin qui dimostrata, non è più tollerabile – esordisce il sindaco Visca – Precisiamo intanto che la norma introdotta non tocca in alcun modo coloro che veramente non sono in grado di pagare. Abbiamo introdotto puntuali disposizioni per le famiglie che si trovano in situazione di obiettiva difficoltà ad adempiere. In questi casi, seguito l’iter richiesto, che serve a dimostrare l’effettivo stato di bisogno, non vi sarà alcuna sospensione. Ricordo inoltre che se ricorrono le condizioni per l’accesso all’assistenza economica continuativa è il Comune a farsi carico totalmente del costo mensa, così come, in base all’ISEE, può essere applicata una tariffa veramente minima» e prosegue «E’ dovere dell’amministrazione, elezioni o non elezioni, aiutare le famiglie con situazioni finanziarie delicate, ma anche tutelare coloro che puntualmente onorano le quote mensa, senza caricarli dei costi legati ai recuperi crediti, che spesso risultano del tutto senza esito. La modifica introdotta non deve preoccupare coloro che davvero non possono pagare, è bensì rivolta contro gli evasori incalliti. Non si può per motivi di privacy pubblicare l’elenco di chi non paga, ma riserverebbe davvero grandi sorprese. Altro che dimenticanze, qui si tratta di espressa volontà di fruire un servizio sulle spalle della comunità e delle persone oneste».
L’Amministrazione è accusata di colpire i bambini, negando la mensa. Come replica a queste accuse? «Non è l’amministrazione che toglie lo scolaro dal servizio mensa, ma la famiglia, con il proprio comportamento. Stiamo valutando anche di segnalare agli organi di tutela del minore questi accadimenti– ed ancora – Contribuiamo a mantenere le tariffe basse destinando 240mila euro di fondi, una politica, la nostra, di alta sensibilità sociale. Alcuni propongono soluzioni che comporterebbero il caricare il peso finanziario degli insolventi sul ceto medio e sugli onesti. Questa non è la mia politica». Intende confrontarsi con la cittadinanza? «Certamente. E’ già in programma un incontro, il 10 marzo, con la Dirigenza Scolastica, i rappresentanti del Consiglio di Istituto e del Comitato Genitori per spiegare dettagliatamente il provvedimento. A questo incontro tecnico seguirà un incontro pubblico con la cittadinanza, che riguarderà la scuola a tutto tondo. Giovedì 17 marzo, alle ore 21.00 presso la Leopardi. Non di sola mensa si parlerà, ma anche della rivoluzione tecnologica che sta per interessare le nostre scuole, con la totale informatizzazione e la dotazione di strumenti di avanguardia».
Sandra Pennacini