Il Rifugio Ramondetti Cassardo Onlus, un’eredità unica di cui aver cura.
L’anno 2015 ha deciso di accomiatarsi con una triste dipartita. Il 29 dicembre si è spenta a Mentone, dove viveva negli ultimi tempi per motivi di salute, Anna Luisa Ramondetti Cassardo.
Annisa, così la chiamavano in molti, aveva 87 anni, e sarà ricordata come l’angelo degli animali che ha dedicato la vita, instancabilmente e fino all’ultimo, al soccorso di cani e gatti randagi.
Nel 1980 aveva fondato con il marito il rifugio, ora divenuto Onlus, che ne porta il nome, creando una struttura del tutto nuova nel modo di approcciare il problema degli animali abbandonati. Parliamo di anni molto diversi dagli attuali. Fino a poco tempo prima un cane veniva trattenuto in canile per sette giorni, trascorsi i quali veniva soppresso. Cancellata per legge questa barbarie, in ogni caso i canili erano strutture statiche, nelle quali i cani venivano “parcheggiati” con pochissime possibilità di uscirne, soprattutto se già adulti.
Anna Luisa ebbe l’idea vincente. Il suo amore per gli animali le fece capire come bisognasse aiutare l’incontro tra ogni singolo cane o gatto ed il suo possibile compagno di vita.
Da questa idea di fondo nacque il rifugio, luogo di accoglienza per animali abbandonati, talvolta maltrattati, dove ogni anima a quattro zampe veniva, e viene tutt’ora, curata, nutrita, vaccinata, seguita in tutto quanto necessita in ambito sanitario. Ma non solo: coccolata, abbellita, confortata nelle sue eventuali paure verso l’uomo. E poi, terminata l’opera di “maquillage”, proposta, fatta conoscere, valorizzata. Tutti passi fondamentali per far incontrare l’eventuale domanda con l’offerta di code scodinzolanti e leccatine.
Una formula vincente, che ha dato vita ad un rifugio attivissimo, grazie al quale ad oggi si conta un numero incredibile di adozioni. Oltre settemila vite salvate dalla strada e dagli stenti, ed altrettante famiglie rese felici dall’impareggiabile rapporto che nasce tra uomo e animale.
Il rifugio è un gioiello, e parlarne è ricordare Annisa, perché ne è lo specchio.
Indipendente, libero da ogni sovvenzione pubblica, per precisa scelta della fondatrice, in modo da poter accogliere non solo animali randagi ma anche quelli che (capita anche questo) vengono considerati ad un certo punto di troppo e lasciati lì.
Interamente volto al benessere degli animali accolti: chi ha avuto modo di visitarlo ben sa come fossero Annisa ed i suoi volontari a “cercare di accontentare” gli umani in cerca di un animale da adottare, ma come sopra ogni cosa fosse importante “accontentare” il cane o il gatto prescelto, mettendo sempre al primo posto il benessere dell’animale stesso.
Pieno di amore e di compassione: nessuno al Rifugio resta indietro. Gli animali troppo vecchi o che, comunque, non sono adatti all’adozione trovano nel rifugio il luogo ove trascorrere serenamente i loro giorni. Per loro Annisa si era inventata l’adozione a distanza.
Concreto e piena di fantasia al tempo stesso. Il rifugio è impeccabile, organizzato, puntuale in ogni dettaglio, proprio come Annisa, che nell’organizzare ha sempre rispettato in maniera ferrea ogni disposizione, ogni requisito, guadagnandosi in breve fama e rispetto in ambito veterinario e presso le forze dell’ordine, oltre l’amore delle persone che con lei o con il rifugio hanno avuto a che fare.
Ma il rifugio è anche fantasioso nel modo di proporre le adozioni ed all’avanguardia dal punto di vista della comunicazione. Realizzare e mantenere un rifugio di tali dimensioni e di tale portata, non deve essere stata un’impresa facile da un punto di vista economico. Anna Luisa voleva che tutto si basasse sulle sue forze e sull’aiuto di coloro che avessero avuto piacere di sostenere il progetto con libere donazioni. E allora via alla fantasia! Volantini, racconti aventi per protagonisti proprio gli ospiti del rifugio, un’intensa presenza su internet e sui social. Grazie alla sua immensa fantasia Anna Luisa riusciva a tessere una rete di contatti sempre in crescita, senza mai risultare fastidiosa. Fantasia e garbo di una vera signora, dai modi di fare antichi quanto ad eleganza, e modernissimi nell’approccio comunicativo. Fu tra le prime a comprendere l’enorme potenzialità del web, che sfruttò a fondo attraverso il sito del Rifugio (www.rifugiotrofarello.org) per far conoscere gli ospiti in attesa di un cuore da amare. Non solo il sito, ma anche Facebook, Twitter, ShinyNote. Anna Luisa li usava tutti, e chissà quanti altri. In punta di piedi entrava nella vita virtuale della sua moltitudine di amici, e così facendo dava ulteriore visibilità al suo sogno divenuto realtà.
Ora Anna Luisa non c’è più. E’ volata sul ponte dell’arcobaleno e non fatichiamo ad immaginare quante “feste” l’abbiano accolta. Ma resterà tutto quanto ha costruito. Il suo sogno, la sua missione, proseguiranno grazie ai volontari del “Rifugio Ramondetti Cassardo Onlus”, e il regalo migliore che possiamo fare, in suo onore ed alla sua memoria, è di accarezzare con amore i nostri cuccioli e non dimenticare mai il rifugio. Continuiamo a sostenerlo. Continuiamo ad aiutarlo. Facciamo proseguire la sua opera nel tempo, per amore di questa grande donna e per amore della nostra città che ha avuto la fortuna di poter essere onorata dalla presenza di un progetto tanto grande.
Sandra Pennacini