CENTRO – Abbondante polvere gialla o bianca, sparsa sui muri di case, negozi, luoghi di ritrovo. Impossibile non notarla passeggiando per le vie cittadine.
Cos’è? A cosa serve? è dannosa? Raccogliamo la testimonianza del lettore Pietro Navolio.
«Sono un abitante di Trofarello e vorrei con questa mia segnalazione sensibilizzare i miei concittadini e l’amministrazione comunale sui rischi legati all’uso improprio di sostanze chimiche – esordisce così Navolio – penso che tutti si siano accorti del sempre più diffuso uso di polveri gialle o bianche su muri, poste evidentemente con l’intento di evitare che i cani urinino. Premetto che non voglio assolutamente fare allarmismo, ma ritengo doveroso portare all’attenzione di tutti le caratteristiche ed i rischi connessi all’uso indiscriminato di sostanze potenzialmente tossiche».
Ci spieghi meglio, cosa sono queste polveri?
«Per saperlo con certezza occorrerebbe un’analisi chimica. Ma è estremamente probabile che si tratti di zolfo, quando la polvere è gialla, oppure calce idrata, quando è bianca. Sono sostanze pericolose, e che generalmente, ed erroneamente, sono considerate atte a dissuadere i cani dall’urinare».
Supponiamo che la sua ipotesi sia corretta. Quali problemi potrebbero ingenerarsi?
«E’ semplice documentarsi in merito. Lo zolfo può avere conseguenze dannose a livello neurologico, creare danni a cuore, occhi, vista, disordini digestivi, danni a fegato e reni. Sugli animali gli effetti sono principalmente legati a seri danni al sistema nervoso. La calce idrata, che da molti viene erroneamente considerata innocua, può causare irritazione alle mucose ed alle vie respiratorie».
Quindi se zolfo o calce idrata fossero sparsi con leggerezza sui nostri marciapiedi esisterebbero dei rischi?
«Se come temo di questo si tratta, certamente sì. Una sostanza in polvere viene facilmente trasportata qua e là. Queste polveri non allontanano assolutamente l’animale, così il cane, camminando sulla polvere, viene ad essere aggredito chimicamente e diviene “mezzo di trasporto” della polvere stessa, fin dentro le nostre abitazioni. Ma non basta, trattandosi di polvere basta un minimo di vento o anche il semplice passaggio delle auto a sollevarla. Parliamo di zone con passaggio di bambini, di passeggini. Punti in cui facilmente un bambino potrebbe mettere le mani. La calce idrata poi diviene pericolosissima in caso di contatto con l’acqua. Crea infatti una miscela altamente tossica, poche gocce possono irrimediabilmente ledere un occhio. Immaginiamo con la pioggia cosa potrebbe succedere».
Perché ha contattato il giornale?
«Ripeto, senza voler creare allarmismo, l’intento di questa mia “denuncia” è quello di avvisare coloro che eventualmente usassero queste sostanze con leggerezza del fatto che si tratterebbe di puro inquinamento ambientale. Parliamo di un reato, è una questione molto seria. Lo zolfo, oltre tutto, non dovrebbe essere a disposizione di chiunque. Proprio per la sua pericolosità la sua vendita è soggetta a restrizioni ben precise».
In tutto questo però lei rivolge anche un richiamo all’amministrazione comunale.
«Certamente. L’articolo 5 del nostro statuto comunale prevede che il Comune debba adottare tutte le misure necessarie a conservare e difendere l’ambiente, eliminando ogni possibile causa di inquinamento atmosferico, acustico e delle acque. Di più, abbiamo anche un regolamento per la tutela ed il benessere degli animali in città, che prevede, tra l’altro, il divieto di avvelenamento. Tengo a sottolinearne un passaggio: spesso capita che queste sostanze vengano giustificate dall’utilizzatore con esigenze di derattizzazione e disinfestazione. è bene quindi sapere che l’articolo 13 dispone chiaramente che in tal caso le operazioni devono essere compiute in modo tale da non nuocere in alcun modo ad altre specie animali e con la pubblicazione di appositi avvisi. Avvisi nelle zone interessate non ce ne sono».
In conclusione?
«In conclusione invito gli enti preposti ad effettuare puntuali verifiche, per la tranquillità di tutti».
Sandra Pennacini
Aggiornamento del 09/12/2015