CENTRO – Prosegue il viaggio tra i luoghi pubblici abbandonati o scarsamente mantenuti in città. Da qualche settimana teniamo sott’occhio i campetti di calcetto all’interno del complesso sportivo Mazzola per cui solo qualche mese fa sono stati spesi circa 200 mila euro per la realizzazione di nuovissimi spogliatoi. Oggi gli spogliatoi sono pronti ed il campetto potrebbe essere utilizzato. E qualche associazione li avrebbe anche adottati per farci delle attività. Peccato che sul più bello ci si è accorti che la struttura non ha l’agibilità. Ma come non ha l’agibilità? Come è possibile che non ce l’abbia? Lo abbiamo chiesto al primo cittadino Gian Franco Visca che non nasconde un certo imbarazzo. «Gli uffici comunali stanno verificando la situazione. Pare che il telone non sia più a norma e non sia ignifugo e che quindi non risponda più a quelle che sono le richieste delle attuali norme. Stiamo valutando. Ciò che andava bene 25 anni fa, quando è stata realizzata la tensostruttura, oggi non va più bene». Scusi sindaco ma non sono stati appena realizzati gli spogliatoi? «Dice bene, noi abbiamo realizzato gli spogliatoi, nessuno sapeva che questi locali non fossero utilizzabili dal punto di vista normativo. Nel momento in cui ci siamo messi in moto per rimettere in funzione i locali il professionista che cura la pratica ci ha comunicato che sembra che né il telone di copertura, né la tela sottostante il campetto, siano ignifughi. Non rispondono quindi più alle norme cui devono sottostare per la funzionalità di spazi di questo tipo. Noi stiamo verificando e stiamo aspettando delle risposte da parte dei tecnici». Scusi sindaco ma il professionista non se ne poteva accorgere prima? «Ma l’amministrazione non aveva dato incarico per valutare la tensostruttura, bensì solo la realizzazione dei locali spogliatoi. Chi andava a pensare che quel locale non fosse più a norma». Va bene, ma allora perché il campetto viene utilizzato di pomeriggio e sera in modo abusivo? «Si tratta di effrazioni. Spaccano i lucchetti e si introducono». Non solo. Il telone è stato tagliato e i giocatori entrano all’interno dal telo strappato. Resta il fatto comunque che la struttura scarseggia di manutenzione ed il legno lamellare forse sarebbe dovuto essere mantenuto meglio. Frutto anche del fatto che il campetto di calcetto per anni è stato gestito da un personaggio che non ha pagato l’affitto al comune senza che nessuno intervenisse. Situazione resettata poi dalla prima giunta Tomeo che ha provveduto allo scioglimento della convenzione per insolvenza, riportando il locale nella disponibilità del Comune. E poi perché il telone non è ignifugo? Possibile che 25 anni fa le norme non lo richiedessero? La tragedia del cinema Statuto, che ha ristretto le norme sulla sicurezza antincendio risale al 1983, vale a dire quasi 33 anni fa. Difficile pensare che l’appalto non prevedesse l’utilizzo di materiale ignifugo. Chi doveva controllare? Certo in questo caso non sarebbero responsabilità dell’amministrazione Visca ma resta il fatto che quei campi da troppo tempo sono inutilizzati e caduti in profondo stato di abbandono. Ultimo interrogativo è dato dal fatto che qualcuno si introduce a giocare di sera. «Non è possibile – precisa il sindaco – non penso ci sia la corrente». Invece il contatore evidentemente c’è perché da fuori le luci pare siano proprio accese. C’è più di una testimonianza che lo proverebbe. Chi paga la bolletta? Una patata bollente difficile da digerire certamente ma che qualcuno dovrà scolare dalla pentola.
Roberto D’Uva