Inchiesta – I giardini di Trofarello: tra incuria, vandalismi ed assenza di attrezzature
Trofarello – Il problema dello stato dei giardini pubblici della nostra città è da sempre molto sentito. Molti genitori lamentano l’assenza di spazi adeguati dove trascorrere del tempo all’aria aperta in compagnia dei propri figli. Attrezzature insufficienti o del tutto inesistenti, erbacce ovunque, sporcizia. Come stanno davvero le cose? Venerdì scorso siamo andati a verificare di persona, visitando i diversi punti sul nostro territorio e raccogliendo testimonianze.
Prima tappa a Cimavilla, il “salotto” di Trofarello. Piazzale Duca d’Aosta. La cornice è incantevole: la Parrocchia, la torre civica, i colori autunnali. A questa magnificenza fa da contraltare un giardino ridotto veramente male. L’accesso è molto difficoltoso, scale e discesa sono invase da muschi ed erbacce. Impossibile arrivarci con un passeggino, abbastanza rischioso azzardare un tacco. Giunti a destinazione troviamo una sorta di anfiteatro in cemento (vandalizzato), una pista di pattinaggio che ha visto tempi migliori ed uno scivolo, di quelli a sponde protette, adatto ai più piccini. Un po’ poco. Anzi, nulla, visto che sullo scivolo sono state piantate delle assi di legno per impedirne l’utilizzo.
Proseguiamo verso Vicolo Salzea trovando un giardinetto perfetto per chi volesse trascorrere un po’ di tempo a leggere tranquillamente nella pace e nel verde. Discrete condizioni, bellissima posizione ma «i giardini sono ormai in disuso – spiega una mamma – Hanno rimosso anche i giochi che c’erano a causa della scarsa manutenzione. Fino a tre anni fa c’erano un’altalena e una giostrina, ora più niente».
Tappa successiva Via Trento. Ampio spazio, alcune panchine poste sotto una magnifica alberata. Nessun gioco, a parte un solitario dondolino a molla.
Scendiamo e ci dirigiamo verso zona Conceria. Il giardino in questo momento è un cantiere, visto che per metà – quella ombrosa – è stato destinato alla realizzazione dell’area cani. Nella parte che resterà ai bambini – in una convivenza che suscita da più parti perplessità – al momento troviamo solo lo scheletro di qualche gioco. «L’altalena si è rotta tempo fa – ci racconta Debora Frua – e non è più stata sostituita. Anche altri giochi sono spariti».
Di questo spazio è stata annunciata la sistemazione, si attendono quindi futuri sviluppi.
Si riparte verso quartiere Corea. In via Galileo Galilei un giardino che conosco bene, avendolo frequentato con mio figlio piccolo solo qualche anno fa. I marciapiedi rifatti hanno cancellato la necessità di fare un rally a quattro ruote (di passeggino) e ciuccio. L’erba è perfettamente rasata. C’è solo un problema: lo scivolo, l’altalena, i dondolini non esistono più. Non è rimasto niente, nemmeno il grande albero sotto il quale ci si rifugiava nei giorni più caldi.
A seguire via Nenni, sotto i riflettori per la vicenda dei canestri rotti e mai sostituiti. Ma non è certo l’unico problema: la cancellata in legno è gravemente danneggiata e, in vera atmosfera Halloween, ricoperta da funghi e da milioni di insetti. Unico gioco superstite, anche qui, un dondolino. Prato incolto e pieno di buche scavate dai cani. «Dal 2013 è iniziato lo stato di abbandono e di trascuratezza – così Sabrina Grigolo – La situazione è talmente disastrosa che i bambini giocano nel parcheggio. Avevamo chiesto di “adottare” il giardino per prendercene cura direttamente, ma ci è stato detto che non era possibile».
In via Ley troviamo ben due aree. Quella più piccola vince il titolo di giardino con il miglior rapporto di densità attrezzature/superficie. Presenti un dondolo ed uno scivolo in buone condizioni, stipati in un piccolo fazzoletto di terra. Poco più avanti un’area molto grande che presenta quale unico arredo una pista da pattinaggio, peraltro completamente rovinata. «Non c’è un filo d’ombra, nemmeno un albero – fa notare una mamma – potete immaginare il caldo insopportabile d’estate».
Risaliamo a Belvedere, trovando un giardino comodo alle abitazioni, ma anche per chi venisse da più lontano grazie al grande parcheggio antistante. Una superficie veramente estesa, dotata di un’area cani curata, seppure di modeste dimensioni, e – dal lato opposto – di un gradevole gazebo, recentemente realizzato ed utilizzato per le letture di Città Incantate. Potrebbe essere davvero un perfetto parco cittadino, ma anche qui nulla è rimasto: «Abito qui da cinque anni – è la testimonianza di Francesca Costanzo – inizialmente i giochi, anche se tutti rotti, c’erano. Ricordo un girello, un animaletto di quelli a molla e una casetta con lo scivolo. Non saprei dire quando, ma sono spariti tutti».
Per Valle Sauglio raccogliamo la testimonianza di Sara Amanzio: «Come tante altre mamme dopo l’asilo non ho un giardinetto in cui portare i miei bimbi. Qui in zona ce n’è – o sarebbe meglio dire ce n’era – uno in via San Rocco. Non è rimasto niente. E’ piccolino, ma a noi basterebbe».
Chiudiamo questa lunga carrellata visitando l’unica area in tutto Trofarello affollata da bambini. In via Morgari troviamo uno scivolo, ben 3 altalene, due dondoli e una carrucola. Non a caso è l’unico giardino frequentato, nonostante sia stato pesantemente colpito dalla mania graffittara che ultimamente ammorba la nostra città. Non c’è cestino, gioco o panchina che non sia deturpato, una scritta spray campeggia persino su un albero. Il giardino, fino a qualche tempo fa, la sera era protetto da cancelli a chiusura automatica, ora non più in funzione. Incontriamo Dana Gastaldo: «Frequento questo giardino tutti i giorni. E’ l’unico che ha quel minimo di struttura per i bambini. Devo rimarcare che spesso è davvero molto sporco, ho fatto numerose segnalazioni al Comune. Sul territorio ci sono molti posti che potrebbero essere adatti al divertimento dei bambini, ma non sono curati, e così ci troviamo tutti ammassati qui, a litigare per un’altalena».
Tirando le somme di questa lunga passeggiata, rileviamo che in quasi tutti i giardini visitati abbiamo trovato il manto erboso in stato più che accettabile, cestini in ordine e pochissimi rifiuti a terra. Complice la stagione che riduce l’afflusso delle persone e la crescita del verde, o forse per una fortunata coincidenza, è comunque una piacevole novità che speriamo prosegua nel tempo. Abbiamo altresì trovato alcuni spazi perfetti per la lettura o per fare due chiacchiere, ma abbiamo anche avvertito la sensazione che Trofarello non sia un paese pensato per i bimbi. Mancano quasi del tutto le aree attrezzate, il che comporta un inverosimile affollamento di via Morgari, che con quel poco che offre costituisce, al momento, l’eccellenza. Alternativa, da molti praticata, il dover andare altrove: 45Nord, Decathlon, i curatissimi giardini della vicina Cambiano sono le mete predilette della “migrazione” dei genitori alla ricerca di uno scivolo o di una giostra, circostanza che peraltro sottrae ai nostri esercizi commerciali il “passeggio” e quindi opportunità.
Non resta che chiedersi come e quando gli amministratori, presenti e futuri, porranno rimedio a questa situazione, sperando di poter un giorno dire: “scendo sotto casa a giocare”.
Parchi e giardini di Trofarello, oggi – Guarda il video