Bianca come la Nivea o come la Neve

nevemakeupCentro – Forse in pochi sanno che Trofarello è sede di una piccola ma influente realtà imprenditoriale che porta il nome di Neve Cosmetics, specializzata nella produzione di cosmetici minerali. Prodotti performanti con una lista ingredienti verde e bio.  Forse ancor meno persone sanno che l’azienda è balzata agli onori della cronaca per la causa giudiziaria intentata, nei suoi confronti, dalla ben più famosa Nivea®, di proprietà della tedesca Beiersdorf. Il Tribunale di Milano ha affermato, in primo grado, la nullità dei marchi “Neve” e “Neve Makeup”, vietandone l’utilizzazione, stando al principio della confondibilità etimologica dei marchi. In parole povere, l’uso del termine neve sarebbe illecito in quanto facilmente confondibile con il brand Nivea®. All’indomani della sentenza il popolo del web si è scatenato, facendo diventare virale lo slogan “Se compro Neve è perché so che non è Nivea” e dando vita ad una petizione con la quale si chiede alla multinazionale di rinunciare all’azione giudiziaria intrapresa.
aghemAbbiamo parlato con l’amministratore delegato Marco Aghem per sapere le sue impressioni. Vi aspettavate l’ampio sostegno dimostrato sui social? «C’è stato un plebiscito popolare a nostro favore che non può che farci un enorme piacere. Ora sappiamo che non siamo da soli nel combattere questa battaglia e questo ci dà la motivazione e l’entusiasmo necessari per affrontare la causa». Avete quindi intenzione di presentare ricorso? «Certamente. Cercheremo di far valere i nostri diritti, quelli dei nostri prodotti e dei nostri consumatori. Non vogliamo in alcun modo essere confusi con i prodotti ed il brand della multinazionale». Nella sentenza si parla di possibile associazione, che può ingenerarsi nella mente del consumatore, tra i segni dei due marchi e dei rispettivi prodotti. «Il punto fondamentale è che la nostra azienda ha una filosofia completamente diversa da quella di Nivea®: noi produciamo cosmetici bio, privi di siliconi, parabeni, petrolati e completamente crueltry free, cioè in nessun modo testati su animali. In più non ci occupiamo di larga distribuzione, bensì i nostri prodotti vengono venduti esclusivamente online e presso selezionati rivenditori fisici specializzati nel bio. Siamo due aziende con risorse e target completamente differenti».
Intanto i feedback negativi lasciati sulla bacheca facebook della Nivea sono stati cancellati. Secondo lei perché? «È un modo per evitare il confronto. È un controsenso considerato che sono loro stessi ad affermare che lo spazio è pensato per poter essere vicino ai clienti, condividendo consigli ed esperienze». Veniamo alla storia di Neve Cosmetics. Com’è nata l’azienda? «Sono laureato in economia e credendo nelle potenzialità dell’e-commerce ho scelto di investire in questo campo. Tra il 2007 e il 2008 è stato creato il sito truccominerale.it che si occupava di soddisfare una, all’epoca, limitatissima fetta di mercato: ragazze che ricercavano il cosiddetto trucco minerale. Gli altri paesi europei già conoscevano questo tipo di prodotto, ma non si era ancora avvezzi a comprare su internet, da un’azienda di cui non si conosceva l’effettiva reputazione, pagando alte spese di spedizione ed aspettando diverso tempo prima che il prodotto venisse consegnato, a causa dei controlli doganali. Ci siamo detti: “proviamo a proporci come una sorta di distributore di questo cosmetico”. Come sono stati gli inizi? «Eravamo una start-up con capitale di soli diecimila euro: un ordine oggi, uno domani e man mano, soprattutto grazie ai social network e YouTube, il nostro prodotto è diventato sempre più conosciuto. Il passo successivo è stato: “dal vendere un prodotto, cominciamo a crearlo noi”. E oggi il make-up minerale di Neve è una delle gamme più complete in Europa».
E da poco avete festeggiato 9 anni di attività. «Esatto. Per l’occasione è stato organizzato un evento presso Melissa Erboristeria di Torino, cui ha collaborato e presenziato la famosa makeup artist e youtuber Makeup Delight, alias Giuliana Arcarese. Hanno partecipato più di mille persone, prenotando online la propria adesione e rendendo sold-out l’evento in pochi giorni».

Federica De Marco

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