Gli otto tigli di via Torino non ce l’hanno fatta. Il consiglio comunale di fine luglio ha decretato il loro abbattimento. Una morte annunciata in nome della necessaria priorità di salvaguardare la sicurezza degli automobilisti, ma che lascia l’amaro in bocca ai componenti del Movimento Cinque Stelle che avevano ingaggiato con l’amministrazione comunale un braccio di ferro per tentare di salvare gli alberi piantati 80 anni fa a corollario della vecchia strada provinciale verso Asti.
«Avremmo preferito una soluzione diversa come quella del platano salvato all’incrocio con via Cesare Battisti dove la pianta è stata inclusa nel progetto della sistemazione dell’asse viario e dei marciapiedi – spiega Massimo Bertero – Questo tipo di soluzione non sarà adottata nel terzo lotto. Gli otto tigli, plantumati 80 anni fa, saranno abbattuti. Ci dispiace perché di questi otto alberi solo uno è risultato assolutamente compromesso e quindi da abbattere. Gli altri sette sono stati classificati come salute media o bassa, da tenere sotto controllo almeno ogni tre anni, ma comunque non totalmente compromessi dal punto di vista fitostatico. Il problema è che la sorte degli otto alberi era stata già decretata prima delle tre perizie richieste dal comune. In quanto il primo progetto, inviato alla Regione per ottenere il finanziamento regionale ne prevedeva l’abbattimento. Ci dispiace anche che la petizione che ha raccolto 213 firme di trofarellesi non sia stata accolta e che quindi questa volontà popolare non sia stata presa in considerazione in modo che questi alberi di 80 anni di vita vedranno presto gli effetti delle motoseghe. Ma ci dispiace soprattutto perché in consiglio le opposizioni che pure avevano espresso solidarietà e partecipazione alle nostre richieste, in altre sedi e nel flash mob organizzato nei mesi scorsi, ci hanno lasciati soli in questa battaglia, votando no all’accoglimento della petizione popolare. Certo l’amministrazione giustifica questi abbattimenti con la ragione della sicurezza stradale. Ma la sistemazione della strada statale non vedrà un consistente ridimensionamento dell’asse viario con una conseguente riduzione della velocità delle auto? E poi a Torino gli alberi lungo i viali ci sono e nessuno della giunta torinese si sogna di abbatterli».
L’opposizione del gruppo Proposta ha votato “No” all’accoglimento della petizione nella persona del consigliere Tiso. Come mai questa marciaindietro rispetto alla campagna dei mesi scorsi che proposta ha abbracciato insiema al M5S? «Di fronte alle perizie è risultato evidente che alcuni alberi andavano abbattuti – spiega la Tiso – Io ho assistito alla caduta del tiglio di Cambiano, diverse settimane fa, e c’è da ringraziare che non ci siano state conseguenze più gravi. Avrei avuto dubbi ancora più forti se gli alberi abbattuti non venissero sostituiti. Ma l’Amministrazione ha assicurato che altri alberi verranno piantati in quel luogo, con altro fusto, in modo che il problema non si ponga. Vogliamo un verde che non sia pericoloso. C’è poi un secondo aspetto: in quel luogo occorre realizzare un marciapiede che è obbligarorio per la sicurezza stradale. Anche se all’opposizione di questa amministrazione non posso non votare a favore di quelli che sono i dettami di legge. La sicurezza stradale è una priorità. Certo che mi dispiace che si debbano abbattere i tigli di 80 anni ma hanno appunto 80 anni, sono stati piantati al tempo delle carrozze ed adesso non vanno più bene. Non si può ragionare di pancia quando si fa gli amministratori, bisogna ragionare con la testa e la testa ci dice che questo non è possibile. Noi vogliamo le piante, ma le piante devono essere una bellezza, una sicurezza – conclude il consigliere Tiso – Non un inciampo né un intralcio».
Altra considerazione fa il segretario del Pd Trofarellese Leonardo Divizio: «Il gruppo di Proposta, con i suoi consiglieri, a mio avviso, è caduto in un tranello. Non credo che i consiglieri comunali dovessero votare l’accoglimento di quella petizione che era stata rivolta all’amministrazione comunale e non al Consiglio. Quell’opera è stata votata dalla giunta e la giunta non doveva scaricare la responsabilità sulle spalle del consiglio comunale. La risposta alla petizione doveva essere data dal sindaco o al più dall’assessore ai lavori pubblici. A mio avviso la giunta Visca si è voluta lavare le mani di questa questione facendo come Ponzio Pilato. Loro hanno approvato un progetto che prevede l’abbattimento dei tigli ed è una scelta loro. Di fronte alle proteste dei cittadini con la petizione hanno fatto ricadere sul consiglio comunale la scelta di confermare quel progetto. Non hanno avuto il coraggio di assumersi le loro responsabilità. Una considerazione generale che posso fare è che questa amministrazione ha più volte dimostrato la propria insensibilità al verde pubblico. Basta vedere in che condizioni versano i giardini pubblici. Certo sono molto rammaricato del fatto che anche Proposta non abbia fatto fronte comune con il Movimento 5 Stelle per salvare il patrimonio arboreo del paese, fermo restando che la responsabilità è dell’amministrazione comunale».
Roberto D’Uva