Gentile Direttore,
Nelle ultime due settimane, due successivi interventi del vicesindaco Tomeo puntano in modo scomposto sul disastro della scuola materna La Pace e sui finanziamenti reperiti per rimediarvi. La lingua batte, insomma, dove il dente duole.
Se guardiamo la collina di Trofarello, vediamo tante costruzioni (forse troppe) e tutte senza alcun problema, salvo una: la scuola materna di via Deledda; questo è il punto. Nel suo primo intervento (La Città, del 27/5), il vicesindaco Tomeo finge di non cogliere questa semplice constatazione e riversa tutta la colpa sui costruttori. La sua linea? Ci riempie di banalità e si autoassolve.
Andiamo invece a leggere insieme i documenti, quelli veri: nell’atto relativo al contenzioso riguardante il primo lotto della scuola (un atto concordato fra le parti e recepito come tale dal giudice) poco più della metà dei danni – calcolati in 140.000 euro – è addebitata alla ditta costruttrice. Il resto è diviso tra progettisti, collaudatore e amministrazione comunale, la quale è responsabile di una “partecipazione ai costi per l’eliminazione dei vizi e dei difetti dell’opera” per una percentuale del 23%”.
Nello stesso atto è scritto che La Pace è colpita da “prematuro degrado”, segnata da “evidenti stati di dissesto”, con la “rete fognaria di smaltimento delle acque bianche da realizzarsi tassativamente (!) nel corso delle prossime vacanze estive (2014)”.
Per tanti, troppi anni si è trascurata l’evidenza di problemi visibili a tutti e denunciati dai genitori. Ma chi doveva controllare, chi doveva intervenire, se non l’amministrazione comunale?
Il vicesindaco Tomeo ora parla della scuola La Pace come della “location” di un film dove va in scena il suo martirio. Per i genitori è invece una scuola messa in un posto sbagliato, che crea un quotidiano problema di viabilità (che potrà solo raddoppiare con il passaggio da quattro a otto aule), mentre per quelli che pagano le tasse è un continuo aumento di costi a carico della comunità. Per i trofarellesi che, come noi, amano le loro scuole, è ragione continua di una grande tristezza.
Nel suo secondo intervento, addirittura in sede di Consiglio Comunale (del 30/6), il vicesindaco ha lamentato che qualcuno starebbe tramando per impedire alla Regione di assegnare i fondi destinati alla scuola La Pace. Dopo avere a lungo discettato di legalità e trasparenza, invitato da un consigliere comunale a dire quel che sa con la dovuta chiarezza, egli si è invece tirato indietro e ha taciuto. Il fatto si commenta da solo. La legalità, come dice Don Luigi Ciotti, è prima di tutto il senso di una responsabilità condivisa, è onestà nelle argomentazioni, è rispetto degli atti giudiziari, è chiarezza e trasparenza. Grazie per lo spazio concessomi.
Gianluca Mantoani
coordinatore di Proposta