Intervista a Stefania Grazini
Una nuova realtà associativa si affaccia nel già variegato panorama locale. L’associazione culturale “Trofarello Viva” ha vissuto il suo primo incontro giovedì scorso al Circolo Corea. Abbiamo incontrato Stefania Grazini, promotrice dell’iniziativa.
Stefania, da qualche tempo il suo nome sta diventando familiare ai trofarellesi a seguito dell’intensa attività di promozione da lei condotta per l’associazione. Si presenti ai lettori.
«Sono originaria di Rieti. Mi sono trasferita in Piemonte nel 2007 ed ho vissuto sino all’anno scorso a Moncalieri, ove svolgo la mia attività di avvocato penalista. Ho 40 anni, due figli: un ragazzo di 16 anni, impegnato, come il mio compagno Massimiliano, nella CRI di Trofarello, ed un “piccolino” di quasi due anni. Mi sono sempre interessata della realtà in cui vivo, ponendo particolare attenzione alle problematiche legate all’ecologia umana, ovvero la dipendenza dell’uomo dall’ambiente e gli effetti dell’uomo sull’ambiente. Vivo a Trofarello dal giugno 2014, apprezzandone i pregi e subendone i difetti, ed è proprio su quest’ultimi che voglio concentrarmi per migliorare la nostra città».
Ci spieghi con quali intenti nasce Trofarello Viva, un nome che ricorda Torino Viva, associazione cui fa capo Bruno Prosio, che ha dichiarato di voler concorrere alla carica di sindaco alle prossime amministrative. L’associazione è un modo per vivere la sua nuova città, o – come insinuano alcuni – un vivaio in vista della creazione di una lista elettorale?
«Bruno è un amico e come me fa parte di Torino Viva, associazione che fa capo a Giorgio Diaferia – medico e giornalista – che ad oggi conta più di 100 iscritti. “Viva” perché vuole avanzare anche delle proposte politiche per i vari territori della città Metropolitana. È attenta ai bisogni delle persone più deboli, sensibile e propositiva su tematiche ecologiste, sanitarie, territoriali e sui temi del lavoro per tutte le età. Trofarello Viva altro non è che la coniugazione territoriale di Torino Viva. Se ci saranno le condizioni valuteremo la nostra discesa in campo, tengo però a sottolineare che il nostro primo scopo ed obiettivo non solo le elezioni. Vorremmo avere tante ragazze e ragazzi con noi, sensibili ai temi ecologisti, come quello del ventilato abbattimento dei belli, freschi e storici tigli di via Torino. Noi li difendiamo, Torino Viva li difende, ma con buon senso, che vuol dire niente abbattimento se non per gravi motivi strutturali che – almeno sino ad ora – non ci risulta esistano. Questo è solo uno dei tanti temi che via via affronteremo».
La sua recente esperienza come candidata alle elezioni comunali di Moncalieri nella lista dei Moderati ha suscitato qualche preoccupazione in taluni impegnati politicamente a livello locale. Che ha da dire in merito?
«Candidarsi è mettersi a disposizione delle persone e del territorio. E’ un impegno, serio, e per me è stata un’esperienza nuova, faticosa, ma formativa. I Moderati, che non sono un Partito tradizionale, ma una Lista Civica organizzata, mi hanno chiesto di presentarmi, permettendomi di dare il mio contributo culturale, professionale e le mie sensibilità. Se do fastidio a qualcuno, mi dispiace. Mia intenzione è fare delle azioni utili per la città in cui vivo con il mio compagno e cresco i miei figli».
Sandra Pennacini