Centro – Trofarello ha il suo primo Cittadino dell’anno. La targa sarà assegnata ad Ermanno Ubertino, poliedrico personaggio molto attivo nell’ambito del volontariato sociale della città. Il premio istituito dall’amministrazione Visca per far emergere cittadini trofarellesi per essersi distinti in ambito sociale è alla sua prima edizione.
«Assegnato per aver dedicato gran parte del suo tempo vissuto a Trofarello non solo per le attività culturali sociali e di volontariato ma anche per essere stato esempio di integrità morale». Questa la motivazione in calce alla targa che gli sarà consegnata il 2 giugno in occasione della Festa della Repubblica.
Ma chi è Ubertino? I più lo conoscono per la sua folta barba ed i capelli lunghi che lo fanno assomigliare molto ad un soldato medievale. E proprio i panni di un soldato Ubertino ama vestire quando, nelle rappresentazioni storiche, si cala nelle vesti del Gastaldo, il capo della guarnigione trofarellese a tutela del Castello Vagnone.
Ermanno Ubertino è nato nel 1941 a Castellamonte. Quando il piccolo Ermanno ha solo cinque anni, nel 1946, il papà Edoardo (Barbisin), conciatore, si trasferisce con la moglie Dina (Madamin) e il figlio alla L.I.P. di Trofarello.
Durante le scuole elementari, Ermanno abbina l’istruzione scolastica all’apprendimento del violino e all’età di 7 anni si esibisce per la prima volta accompagnato del maestro Manassi. Dopo le scuole elementari passa attraverso l’istruzione di avviamento industriale per poi conseguire il diploma in ragioneria presso il Real Collegio di Moncalieri. Nel 1960 presta il servizio militare nella regione nord-est come artigliere alpino rientrando a Cuneo, verso la fine dei 18 mesi, come primo alpino della ricostituita cuneense. Ed alpino resterà per tutta la vita con la penna sul cappello e gli stivali da montagna nel cuore.
Dopo il congedo si dedica a tempo pieno alla vita musicale degli anni ’60, costituendo varie band da indipendente, e collaborando anche con il maestro Mario Piovano che lo propone, insieme al suo gruppo, come primo testimonial della Parmalat. Nel 1969 viene assunto in F.I.A.T. SpA, Centro Meccanografico del Lingotto. Nel colosso torinese Ubertino resterà per 33 anni scalando i vertici. Da sistemista di centro diventa analista di sistemi, partecipando alla creazione del primo staff della logistica come membro del team dell’ingegner Ghiglieno. Il 14 ottobre 1980 prende parte, come portavoce dei quadri F.I.A.T, alla marcia dei Quarantamila. Ad ottobre 2002, ricongiungendo gli anni del servizio militare va in pensione. E inizia la sua seconda vita, quella che gli dà più soddisfazioni. Si dedica a tempo pieno all’ormai decennale Camelot, associazione cultural-musicale aperta come punto d’incontro non solo di musica, ma di vita giovanile, realtà non esistente a quei tempi nel circondario, e perciò apprezzata da svariate famiglie trofarellesi e non.
Accantonato il lavoro Ubertino abbraccia il volontariato a tempo pieno: le nuove iniziative lo vedono protagonista nella creazione della prima lista civica “Insieme per Trofarello”, la ricostituzione della Pro Loco di Trofarello, il gemellaggio con i paesi di Le Teil e Raunheim (sindaco Cortassa), la costituzione dell’associazione La Griota (per un periodo come presidente), la ricostituzione in prima persona dell’associazione commercianti di Trofarello. Sia per la Fiera dell’Amarena che, successivamente, per la Sagra del Prodotto Tipico, si fa promotore, insieme a vari sponsor, dei concorsi “Miss Amarena” e “Miss Griota”, abbinati alle serate danzanti e reputati di notevole eleganza e bon ton. Collaborando con la Pro Loco fonda il primo gruppo storico di Trofarello ed istituisce la prima sfilata storica dei Conti Vagnone di Trofarello.
Negli anni successivi entra a far parte a pieno ritmo dell’ANA, gruppo di Trofarello e relativo circolo Alpini, di cui assume la nomina di segretario; le varie attività di volontariato del gruppo lo portano ad essere sempre presente sul territorio. Nel gruppo trova terreno fertile per quanto riguarda le maschere del paese, Monsù Brichet e Madama Griota, creando altresì il nuovo personaggio storico, il Gastaldo di Trofarello, che si accompagnerà alle maschere nelle numerose uscite presso gli altri paesi, non solo piemontesi.
Partecipa alla nascita dell’iniziativa TroTour, alla stesura del libro “Amarene” dell’Associazione La Griota, e prosegue fino alla costituzione del gruppo di rievocazione storica templare “Fratres Templi Mansio Sancti Egidii”.
Sposato dal 1971 con Luciana Moriondo, nel 1973 subisce il grande dolore della perdita del figlio David, dopo 10 anni nasce la figlia Azzurra, il suo più grande orgoglio, che lo affianca in numerose delle sue attività.
Visibilmente soddisfatto ed anche un po’ commosso Ubertino commenta questa nomina a “Cittadino dell’anno”: «Si tratta di un premio al volontariato e alla partecipazione alla vita del paese e ne sono contento».