Centro – Le tradizioni e le celebrazioni sono da sempre il segno distintivo di un popolo. E la primavera ormai alle porte con le prime piantine di bucaneve che timidamente si risvegliano precoci dal loro sonno invernale e con le camelie più sfacciate che già mostrano i loro fiori colorati, è oggetto di festeggiamento da parte della comunità rumena, presente numerosa a Trofarello e ben inserita nel tessuto produttivo della città.
In questo periodo, e precisamente il primo marzo, in alcuni paesi tra cui Romania, Moldavia e Bulgaria si festeggia l’arrivo della bella stagione che da noi è per consuetudine fissato il 21 marzo.
In Romania, ad esempio, è tradizione a regalare una sorta di piccolo nastrino beneaugurante a cui sono appesi o fissati minuscoli portafortuna (coccinelle, bucaneve, spazzacamini, ferri di cavallo, quadrifogli, alberi in fiore) che vengono appuntati poi sui vestiti.
La forma è quella di una sorta di leggero fiocco formato da due fili colorati intrecciati tra loro – tradizionalmente bianco e rosso – a simboleggiare il passaggio dal freddo inverno (bianco) alla tiepida e fertile primavera (rosso) e il ciclo indissolubile e continuo della natura. Un pegno di amore, pace, salute, fortuna.
“Ricordo che a febbraio non vedevo l’ora che arrivasse marzo – ci racconta Iuliana Cimpoesu, dottoressa in legge, da 9 anni a Trofarello – perché per noi il primo e l’otto di marzo erano giorni simbolici, di festa, di allegria, di rinascita della natura. Erano giorni in cui sentivi nell’aria l’arrivo della primavera: i profumi dei fiori, il senso dell’amicizia. Ricordo quei giorni con tanta nostalgia”.
La natura propone i suoi ricorsi sempre puntuali ed immutabili e a noi non resta che la positiva constatazione che ad ogni inverno, anche il più lungo, il più rigido, segue sempre primavera.
Buon risveglio, buona festa della primavera a tutti da La Città. La multi ani!
Marco Andreoli