OLTRESTAZIONE- Autorizzato l’insediamento di una nuova farmacia sul territorio trofarellese, in zona Movicentro, si riaprono le prospettive di sviluppo legate all’area.
Un progetto che viene da lontano. Nel 1997 l’idea. Nel 2001 il protocollo di intesa tra le Ferrovie e la Regione Piemonte. Nel 2004 viene approvato il vero e proprio progetto.
Cos’è esattamente il Movicentro? Lo abbiamo chiesto al Sindaco Visca.
«Il Movicentro di Trofarello è un progetto molto complesso, ancora in fase di completamento. L’idea prende spunto dalle iniziative messe in campo dalla Regione Piemonte negli anni 1996/1997 per promuovere forme di trasporto più sostenibili. Si tratta di realizzare dei nodi in interscambio che incoraggino il ricorso a mezzi di trasporto collettivi mediante un complesso di opere: dai parcheggi alle fermate delle autolinee, dalle sale di attesa e biglietterie agli spazi commerciali. Insomma tutto quello che rende appetibile l’utilizzo dei mezzi di trasporto pubblici».
Qual è l’area interessata?
«L’area interessata copre una superficie di circa ottanta mila metri quadrati, delimitata a est da Via Molino della Splua, a ovest da Via Mattei, a nord dall’interno di Via Togliatti e a sud da Via Croce Rossa».
Perché l’amministrazione ha puntato e tuttora scommette sul progetto Movicentro?
«è un’occasione imperdibile per riqualificare la zona della stazione ferroviaria. L’intervento Movicentro ad oggi ha impegnato circa 3 milioni di euro, il 50% a carico statale (CIPE) e il 50% a carico della Regione Piemonte, cui si sommano circa 600 mila euro di progettazione e direzione lavori stanziati dalla società Montepo a fronte della convenzione stipulata. Sono già state realizzate importanti opere: la nuova stazione ferroviaria, l’eliminazione della barriera della ferrovia con il prolungamento del sottopasso e l’installazione nello stesso degli ascensori che raggiungono i binari. Inoltre è stato raddoppiato il ponte cavalca ferrovia di via Molino della Splua, che costituiva un importante limite alla circolazione e alla sicurezza, e realizzata la rotonda. Sono sempre frutto di questo progetto il parcheggio d’interscambio e le fermate per gli autobus a monte e a valle della stazione. Lo scopo, oltre alla riqualificazione delle aree interessate, è l’abbattimento del traffico, agevolando lo scambio gomma / rotaia. Non meno importante l’obiettivo di rendere la zona industriale più appetibile per l’insediamento di nuove imprese, creando i presupposti per nuovi posti di lavoro».
Il PAI Regionale (Piano di Assetto Idrogeologico) ha imposto degli interventi nella zona?
«Sì, a progetto già approvato, la Regione con in nuovo PAI ha dichiarato la zona esondabile. Si rende dunque necessaria una sistemazione idraulica, a cominciare dalla messa in sicurezza del rio Rigolfo fino alla realizzazione del sistema di vasche di laminazione, che servono ad evitare possibili inondazioni in caso di eventi atmosferici straordinari».
Quanto costeranno queste opere? E chi sosterrà i relativi oneri?
«La vasca di laminazione è allo stato progettuale e pertanto non posso in questo momento essere preciso in termini di costi. Tuttavia, volendo fare un paragone, quella già realizzata sul nostro territorio appena qualche anno fa, in zona via Duca degli Abruzzi, che è grande circa il triplo di quella che ora si progetta per l’area Movicentro, è costata 70.000 euro. Il costo sarà coperto dagli oneri di urbanizzazione».
Ma le aree interessate attualmente sono a destinazione agricola?
«Assolutamente no. Le aree interessate sono state dichiarate edificabili addirittura con il piano regolatore del 1972, come area di sviluppo artigianale. Con specifico riguardo al Movicentro fin dall’inizio sono stati previsti almeno 20.000 mq di superficie ad edificabilità non residenziale».
E in tutto questo quale ruolo ha la futura farmacia?
«Il rilascio di una licenza per farmacia in quell’area è molto importante perché forse non tutti sanno che comunque è possibile l’apertura autonoma di un esercizio farmaceutico per la presenza stessa di una stazione ferroviaria, a meno che non ve ne sia già una nelle vicinanze. Ora, con l’autorizzazione all’apertura di una farmacia al Movicentro – area che appositamente l’amministrazione ha indicato alla Regione – si scongiura il rischio che ne venga aperta un’altra ancora, prossima alla stazione, creando un eccesso di offerta che non gioverebbe a nessuno».
Solo aziende in prospettiva nell’area?
«Non solo. Sono tanti i progetti. Una mobilità agevole verso Torino consente di immaginare anche la creazione di una “zona della salute” con ambulatori, consultorio e servizi annessi. Oppure, od anche, un progetto di housing sociale».
Che cosa si intende con housing sociale?
«L’housing sociale è pensato per chi ha perso la casa ed ha bisogno di un momentaneo rifugio e per chi è di passaggio e vuole spendere poco, per esempio gli studenti. Si tratta di alloggi di varie superfici, tendenzialmente piccoli, arredati di tutto punto. Possibili fruitori anche operatori esteri che per brevi periodi operano in Italia. All’interno si possono e devono inserire i servizi: lavanderie, tavola calda, bar, farmacia, doposcuola per i bambini e poliambulatorio».
Sandra Pennacini