Il consigliere presenta una sfilza di domande alla maggioranza
CENTRO – SCEGLIERE SE RAPPRESENTARE I CITTADINI, CHE MI HANNO ELETTO IN CONSIGLIO, O SE SALVAGUARDARE POSTI DI LAVORO? La domanda se l’è rivolta Luca Maggio consigliere comunale che la settimana scorsa ha scritto al presidente del Consiglio comunale trofarellese ed ha annunciato la sua volontà di non partecipare al consiglio. «In questo grave momento di crisi vi sono realtà, come l’azienda per la quale lavoro, che cercano di resistere e, per non perdere clienti, cercano di rispettare i tempi di consegna. Il mio è un ruolo di responsabilità e quindi non vado al consiglio per andare al lavoro» Maggio però chiede anche una serie di chiarimenti. «Ma se la scelta di fare i consigli comunali durante l’orario di ufficio è provocata da una verifica sugli impegni dei consiglieri posso sapere come è stata svolta ”l’attenta verifica e valutazione degli orari di lavoro dei consiglieri comunali”? – si chiede Maggio – A tal proposito, preciso che, per quanto mi riguarda, né Lei né altri dell’amministrazione trofarellese mi ha mai chiesto di comunicare quali fossero i miei orari di lavoro. In secondo luogo, desidero avere una spiegazione in merito ai benefici che si trarrebbero dall’apporto dei dipendenti degli uffici, quando i Consigli comunali sono convocati per ragionare, confrontarsi e decidere su questioni politico-amministrative, sulle quali il Sindaco e gli assessori dovrebbero aver già acquisito tutti gli elementi ed i pareri tecnici necessari. Inoltre, mi preme sottolineare, come ricordato dal presidente del consiglio comunale nelle lettere di convocazione, che nei comuni con popolazione sino a 15 mila abitanti (come Trofarello) le sedute del consiglio dovrebbero tenersi preferibilmente in un arco temporale non coincidente con l’orario di lavoro dei partecipanti. Tale soluzione, peraltro, oltre ad evitare ai consiglieri, che come me lavorano (nel privato o nel pubblico), di assentarsi dalle proprie mansioni, consentirebbe al nostro Comune di risparmiare economicamente, in quanto, se le sedute si svolgessero al di fuori dell’orario di lavoro dei partecipanti, la nostra amministrazione non sarebbe costretta a dover rimborsare le aziende private per le ore di lavoro non svolte dal proprio dipendente/consigliere – conclude il consigliere Maggio – Spero di ottenere in tempi brevi risposte e/o adeguate spiegazioni in merito a quanto sopra, nella speranza di ottenere chiarimenti che giustifichino “l’anomalia” trofarellese rispetto ai comuni limitrofi, nei quali da una rapida ricerca ho potuto constatare che le sedute consiliari si svolgono in orario feriale dopo le 18 o al sabato mattina ».