Vagnone, il giovane conte prestato alla politica per mettersi a disposizione.
Giovanni Vagnone di Trofarello e di Celle entra a far parte del consiglio comunale nel maggio 2013, subentrando in qualità di primo non eletto della lista civica Vivere Trofarello, a seguito delle dimissioni del consigliere Visconti. Alle scorse elezioni si era presentato sotto l’egida della Lega Nord, per la quale ha anche ricoperto per un certo periodo la carica di segretario a Trofarello.
Da allora molte cose sono cambiate, prima su tutte l’addio alla Lega Nord. Quali le motivazioni di questo abbandono?
“Ho lasciato la Lega Nord nel gennaio del 2014, a malincuore. Due i motivi. Politico: non condivido l’impostazione anti-euro – che nella campagna elettorale diventa la priorità – e l’approccio di nuovo populista, come ai vecchi tempi. Credevo in un centro-destra del Nord Italia, moderato ed indentitario, che si rivolgesse a tutti. Purtroppo ora non credo più nei partiti e movimenti, e metto la mia faccia mia bandiera, il resto è solo tifoseria da stadio. L’altro motivo è di carattere personale: troppo lavoro “nel mondo reale” e dopo anni dedicati alla politica mi sono accorto di quanto certi meccanismi siano autoreferenziali. Te ne rendi conto davvero solo quando stacchi la spina e metti la testa fuori: al contrario di quel che succede ai “cittadini” che non capiscono i politici, anche per chi si dedica molto alla politica diventa difficile capire i cittadini non coinvolti.”
Secondo Lei, quale ruolo ricopre Vivere Trofarello nell’attuale panorama politico trofarellese?
“Vivere è stato un esperimento, legato alla bravura e sensibilità della candidata Sindaco, Marilena Fabaro. E’ stato un modo di esprimere il bisogno sentito dai trofarellesi di un’amministrazione più a misura d’uomo e più aperta al confronto, al dialogo e all’ascolto. Il ruolo attuale è quello delle persone che la componevano, con il loro capitale umano di esperienza e sensibilità.”
Quali sono le sue prospettive politiche future a livello locale? Pensa di ricandidarsi alle prossime elezioni? E se si, al fianco di chi?
“Per me oggi la politica è una passione personale e significa mettermi a disposizione degli altri. Non tollero più i partiti, né l’antipolitica, né chi pensa di sapere tutto, né chi mendica voti e striscia nel disprezzo collettivo per una poltrona, né chi poi – appena viene eletto – se ne approfitta per i suoi affari. Detto questo, essendo una passione, continuo a crederci e a mettere a disposizione le mie capacità e le mie idee. E’ più facile che mi ricandidi che non che rifaccia una campagna elettorale, anche se non è detto che con queste premesse ce ne sia la possibilità. Con chi? I miei valori sono quelli tradizionali, credo nella nostra identità occidentale e locale, confido nella libertà e nel mercato, sono convinto che per amministrare ci voglia determinazione, competenza e umiltà. Quindi, andando per esclusione, non liste civiche né partiti legati alla sinistra o al M5S.”
Sandra Pennacini