Storie di animaletti, personaggi della savana, principesse danno vita ad un libro di fiabe
In edicola il nuovo libro di storie “Oltre le preghiere della sera”
CI SONO CIRCOSTANZE CHE METTONO IN DIFFICOLTÀ. UNA DI QUESTE È QUANDO UN AMICO TI CHIEDE DI LEGGERE UN SUO LAVORO, E DI DARNE UN GIUDIZIO SINCERO. Ammettiamolo. Non si può dire di no. E già si pensa all’accondiscendente recensione. Ancora peggio è se il lavoro in oggetto riguarda un qualcosa di tutto sommato distante dai propri interessi e dal proprio modo di sentire. E così, qualche mese fa, mi sono ritrovata tra le mani “Oltre le preghiere della sera”, raccolta di favole scritte da Roberto D’Uva, amico e direttore di questo giornale.
Confesso. Non l’avesse scritto Roberto non lo avrei mai letto, per il semplice fatto che avendo un figlio relativamente piccolo pensavo di aver ormai dato fondo a tutte le possibili varianti in tema di favole, tra libri e cartoni animati. La prima impressione è visivamente positiva. Bella impaginazione, ricca di disegni (dei figli di Roberto) e carattere molto grande. Mi ritrovo a ringraziare perché questo aiuterà molto i nonni e i genitori non più giovani… diciamocelo, leggere nella penombra della sera diventa ogni giorno che passa più difficile. Scoprirò solo più tardi che serve, invece, ad aiutare i bambini stessi a leggere. Una accortezza cui pochi editori di libri per bambini pensano. Certamente parlare di questo libro, su questo giornale, suona come una pubblicità occulta. E invece no! Perché la pubblicità è palese. COMPRATELO! Compratelo perché merita ogni centesimo. Compratelo perché tra sfingi con il naso, principesse e carpentieri, carotine parlanti, pirati, caprette furbe e ancora un mucchio di altri personaggi buffi e curiosi, vi ritroverete in un mondo di fantasia che non suonerà “già letto”. Ma soprattutto vi ritroverete immersi in pensieri positivi, in una allegoria di speranza e fiducia. Compratelo, perché se gran parte del libro è veramente nelle corde dei bambini, una favola in particolare potrà essere anche utile ai genitori, se ci si trova nella ormai diffusa situazione di spiegare ai figli come si fa a trascorrere il Natale quando papà e mamma non stanno più insieme. Compratelo perché è veramente un esercizio di paternità, come lo definisce Roberto stesso. E riuscito, molto ben riuscito aggiungo io. E intanto che leggete osservate i disegni di Giacomo e Damiano. Sono molto belli, vista l’età. Ma ancora più bello, lo dico da mamma, è prendere spunto e imitarli. Leggere e disegnare una favola insieme. Un meraviglioso momento di intimità. Adesso però basta. Devo andare. Devo leggere la favola della sera al mio bimbo. E so già quale libro mi chiederà.
Sandra Pennacini